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Recensioni di libri

L’isola delle mappe perdute di Miles Harvey

Rizzoli, 2001 - I confini, a delinearne i tratti servono le mappe, ma un ladro può essere colui che li viola. Gilbert Blunt questo lo fa di mestiere.

Patrizia Falsini
Patrizia Falsini Pubblicato il 04-09-2019

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L'isola delle mappe perdute

L’isola delle mappe perdute

  • Autore: Miles Harvey
  • Genere: Storie vere
  • Categoria: Saggistica
  • Casa editrice: Rizzoli

Scheda e prezzo libro:

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Miles Harvey scrive L’isola delle mappe perdute , un’opera di saggistica su un ladro di mappe e racconta di come collezionare questi oggetti possa diventare una passione incontrollabile.
Le mappe sono un modo per capire il mondo, per segnare le scoperte geografiche e la nascita della cartografia come scienza conduce a delinearne i confini in modo esatto e nello stesso tempo fa divenire le mappe dei tesori da collezione.

Miles Harvey ci racconta di un ladro di documenti cartografici, Gilbert Blunt, che intrufolandosi nelle biblioteche americane negli anni Settanta era riuscito a portar via una serie di collezioni, scatenando l’ira di bibliotecari e agenti federali.
Lo stesso autore ricerca questo personaggio e ne rimane affascinato, non perché sia
particolarmente astuto ma per la sua ordinarietà.
Gilbert Blunt era un uomo anonimo, che non era notato da nessuno e per questo inafferrabile. Perchè Blunt rubava le mappe? Forse per sentire di esistere. Di certo viola un confine e i confini sono delle certezze. Violarli significa andare oltre un tabù e quindi acquisire potere.

Le mie sono ipotesi, l’unica certezza è che Blunt si è fatto odiare dai cartografi. L’autore ci racconta il loro mondo e la loro profonda difesa del patrimonio loro affidato.
Davvero un bel libro, che fa luce su un mondo poco conosciuto.
Lettura consigliata a lettori avventurosi.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: L’isola delle mappe perdute

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