L’ingannevole sogno di Liala

Sogni e speranze sono racchiusi ne L’ingannevole sogno di Liala (Cappelli, 1963). Ermellina Sogno è una ragazza che vive di onestà e, manco a dirlo, di sogni; Illaria è una ballerina e il suo stile di vita non ha davvero nulla a che fare con quello di Ermellina. Eppure sono amiche.
Dal lato maschile, troviamo Attilio, un pilota di auto da corsa spregiudicato e attraente, e infine Luzio, decisamente non una bellezza, ma capace di dare a una donna la solidità economica. A modo suo, si capisce.

La seconda guerra mondiale è finita da pochi anni e le ferite sono ancora aperte e, inutile dirlo, lontane dal rimarginarsi. Illaria ha perduto l’amore in quel terribile conflitto e il suo cuore non riesce ancora a trovare pace. Eppure l’amore non muore mai, nonostante tutto, e cercherà di farsi strada in questo cuore che sta da troppo tempo in apnea, un’apnea che lo sta lentamente uccidendo.
Riuscirà questo folle sentimento a vincere anche questa volta? O forse il colpo è stato troppo duro?

Liala ci dona un romanzo ricco di sentimenti e colpi di scena, un romanzo che non farà economia quando si tratterà di donare emozioni. E, se conoscete lo stile di questa magnifica autrice, sapete bene a cosa mi riferisco.
Una storia vecchia di decenni ma ancora attuale, una storia che entrerà nel cuore togliendosi le scarpe, prima di fare un po’ di confusione, forse un po’ troppa. D’altra parte l’amore è il sentimento più forte e più folle, un paio di lettere cambiate ed ecco che il trionfo può divenire sofferenza o viceversa.
L’ingannevole sogno è un libro dedicato a chi crede nell’amore e anche a chi non ci crede più.