Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste
- Autore: Marc Augé
- Genere: Autostima, motivazione e pensiero positivo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Raffaello Cortina Editore
- Anno di pubblicazione: 2014
In un’ideale graduatoria delle Grandi Rimozioni Sociali il concetto di “vecchiaia” andrebbe collocato una spanna sotto a quello di “morte”. Hai voglia a girarci attorno con gli eufemismi: invecchiare resta un fatto spiacevole. Non facciamo altro che procrastinare l’idea che tocchi, un giorno, pure a noi. Mentiamo auto-ingannandoci attraverso il corpo (che in assenza di malattie, deve essere mantenuto efficiente il più a lungo possibile), rinviando di un altro po’ – di qualche anno ancora - l’inevitabile rendez-vous con il Tempo che passa, è passato e passerà.
Il magone ontologico ci viene soprattutto dal gap che intercorre tra l’età “sentita” come nostra, interiore, e quella anagrafica, spiattellataci in faccia dalla società, quasi che diventare vecchi costituisse un motivo di colpa e/o di vergogna. Riassume in modo esemplare l’etnologo Marc Augè:
“Conosco la mia età, posso dichiararla, ma non ci credo”.
Il suo librino sul tema, di fresca stampa per Raffaello Cortina Editore (“Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste”), in fondo gira e rigira attorno a questa sorta di cortocircuito percettivo. Muove da qui: da un lato il memento anagrafico indotto dai contesti in cui viviamo, dall’altro la domanda che grava come un macigno sul nostro animo. Questa (ancora secondo le parole di Augè):
“Io sono davvero questi quaranta, cinquanta, sessant’anni o più attraverso i quali mi trovo condannato a definirmi? In un certo senso è così e sono gli altri, la società e le sue regole che lo decidono”.
In altre parole, è un po’ come sentirsi soggetti a data di scadenza, vittime sacrificali all’incedere delle nuove generazioni. Una specie di marchio sociale, lontano anni luce da ciò che siamo, da ciò che avvertiamo essere dentro. Da qui - forse - il sottotitolo di questo saggio, beffardo e consolatorio al contempo: “La vecchiaia non esiste”. O quanto meno sarebbe prerogativa dei corpi che si logorano via via, non certo della soggettività di gran lunga più longeva.
"Il tempo senza età" conferma in definitiva Marc Augè come uno degli interpreti più raffinati della nostra attualità, persuadendoci del paradosso che "vecchio" è una condizione “imposta” e che pertanto “tutti muoiono giovani”. Personalmente ritengo non sia una tesi da poco.
Il tempo senza età. La vecchiaia non esiste
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