Il giardiniere dello Scià e la gabbia di Cranford
- Autore: Elizabeth Gaskell
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2019
La casa editrice Elliot nella sua Collana “Lampi” edita per la prima volta in Italia i racconti “Il giardiniere dello Scià” e “La gabbia di Cranford” (2019, titolo originale "The Sha’s English Gardener e The Cage at Cronford", cura e traduzione di Massimo Ferraris) di Elizabeth Cleghorn Gaskell (Chelsea, Londra, 29 settembre 1810 - Alton, 12 novembre 1865), il primo apparso per la prima volta nel giugno del 1852 nella rivista dickensiana “Household Words”, il secondo edito nel 1863 in un’altra rivista dickensiana, “All the Years Round”.
Figlia del pastore unitariano William Stevenson e di Eliza Wedgwood, nipote del celebre ceramista Josiah Wedgwood, rimasta orfana di madre ad appena un anno di vita, all’età di quattro anni Elizabeth fu adottata dalla famiglia di una zia materna presso la quale trascorse buona parte della sua infanzia, a Knutsford, nel Cheshire cittadina di campagna poco distante da Manchester. Nel 1832 Elizabeth sposò il pastore William Gaskell, molto impegnato nel sociale e la loro casa divenne un luogo d’incontro per una cerchia di intellettuali anticonformisti quali pastori dissidenti, riformisti, progressisti, scienziati e poeti. Dopo la scomparsa del figlio, morto di scarlattina in tenerissima età, Gaskell si dedicò alla scrittura a tempo pieno, producendo otto romanzi tra i quali “Mary Barton” (1848), “Ruth” (1853), “Nord e Sud” (1855), “Gli innamorati di Sylvia” (1863), “Mogli e figlie” edito postumo nel 1866 oltre a più di quaranta racconti.
Nel 1857 Gaskell scrisse la biografia dell’amica Charlotte Brontë. Innumerevoli sono i temi dominanti nella scrittura limpida e precisa di Elizabeth Gaskell: la famiglia, la bellezza della Natura in contrasto con l’animo tormentato delle eroine dei suoi romanzi, la società inglese dell’epoca; la classe operaia, la borghesia industriale nascente e l’alta nobiltà, il mondo industriale con le sue fabbriche e le classi operaie sfruttate vedi “Mary Barton” e “Nord e Sud”. Elizabeth Gaskell infine non aveva paura di ammettere di credere ai fantasmi e quindi il mistero e il genere “gotico” furono i temi che la scrittrice esplorò solo nei racconti brevi.
Nella novella “Il giardiniere dello Scià”, uno dei racconti più apprezzati di Elizabeth Gaskell, l’unico esotico, l’autrice arriva fino alla fantastica e misteriosa Persia per tratteggiare il personaggio ben riuscito di Mister Burton, il quale ha accettato un incarico prestigioso: essere il giardiniere ufficiale dello Scià di Persia. Ma quando il fascinoso Mr Burton giunge a Teheran le carte in tavola sono cambiate. Ricordiamo che Charles Dickens definì la Gaskell la “Sherazade dei nostri tempi”, per la bravura nel saper descrivere usi e costumi lontani dai suoi.
“La gabbia di Cranford” è invece una sorta di piccolo sequel del romanzo “Cranford” (1853), tradotto in 18 lingue, nome della cittadina di provincia inventata della scrittrice, ispirata a Knutsford, nel Cheshire. Se il romanzo racconta una serie di episodi della vita di Mary Smith, la narratrice in prima persona e delle sue anziane amiche, Matty e Deborah Jenkyns, due sorelle nubili, nel racconto, scritto dieci anni dopo il romanzo, il lettore si diverte a ritrovare l’ambiente matriarcale di una cittadina di provincia e quell’atmosfera da piccolo mondo antico ritratto con nostalgica ironia e tenerezza.
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