Elliot nella sua Collana “Raggi” riedita Cranford. Il paese delle nobili signore (2023, titolo originale Cranford, con un testo di Cristina Marconi, traduzione di Carlotta Piombi, pp. 192, 18,00 euro) di Elizabeth Cleghorn Gaskell (Londra, 29 settembre 1810 - Alton, 12 novembre 1865).
Il romanzo era apparso inizialmente a episodi tra il 1851 e il 1853 nella rivista “Household Words” edito da Charles Dickens, e successivamente in volume nel 1853, tradotto in varie lingue. Nel 2007 è stata tratta la serie britannica Cranford, prodotta e trasmessa dalla BBC e diretta da Simon Curtis e Steve Hudson, con protagoniste Judy Dench, Francesca Annis, Imelda Stauton.
“Cranford. Il paese delle nobili signore” di Elizabeth Gaskell: la trama
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Innanzitutto Cranford è in mano alle amazzoni. I proprietari delle case al di sopra di un certo affitto sono donne.
Ambientate nella cittadina di provincia di Cranford, le storie narrate dalla Gaskell descrivono con sottile ironia una serie di donne, in gran parte nubili, e i loro sforzi per conservare, pur con poco denaro, le apparenze dell’eleganza e del garbo borghese.
Cranford altro non è che Knutsford, villaggio di campagna dove Elizabeth trascorse l’infanzia. Il romanzo, infatti, attinge ai ricordi d’infanzia dell’autrice. L’io narrante è Mary Smith, arguta e sagace nubile signora di una certa età che ama circondarsi della compagnia delle sue amiche.
La vita a Cranford è un lungo fiume tranquillo, accade poco o nulla di rilevante, ma quel poco o nulla che accade in questa comunità è narrato straordinariamente bene.
Solo di tanto in tanto le signore di Cranford hanno qualche screzio, che si manifesta con parole pungenti e stizzose scrollate di capo, quanto basta per impedire al loro quieto vivere di diventare troppo monotono.
Chi era Elizabeth Gaskell
Elizabeth Gaskell fu una donna di straordinaria intelligenza, la cui vita però la sottopose a dure prove, fin da piccolissima. Considerata tra le maggiori scrittrici vittoriane e ricordata per essere stata la prima a scrivere una biografia di grande successo di Charlotte Brontë ( Life of Charlotte Brontë - 1857), con la quale ha avuto rapporto di amicizia, di cui, a testimonianza, è rimasto un nutrito epistolario.
Era figlia del pastore unitariano William Stevenson e di Eliza Wedgwood.
Rimasta orfana di madre ad appena un anno, all’età di quattro anni fu adottata dalla famiglia di una zia materna, presso la quale trascorse buona parte della sua infanzia a Knutsford, paesino di campagna non lontano da Manchester.
La morte in mare nel 1822 dell’unico fratello, John, contribuì ad allentare ulteriormente il legame con il padre, già non particolarmente stretto a causa delle distanze e dei cattivi rapporti paterni con la zia.
La famiglia della zia, Holland, era anch’essa unitariana e borghese, legata per parentela anche a seguito di legami matrimoniali ad altri personaggi eminenti, e in essa Elizabeth assorbì un atteggiamento politicamente liberale e religiosamente tollerante. L’educazione impartitale dagli Holland incoraggiò Elizabeth ad approfondire le sue conoscenze con vaste letture, e a formarsi un punto di vista e opinioni autonome. Nel 1832 Miss Elizabeth sposò William Gaskell, uomo attivo e impegnato socialmente oltre che pastore unitariano della cappella di Cross Street, punto di ritrovo di un’attiva cerchia intellettuale anticonformista, che comprendeva pastori dissidenti, riformisti, progressisti, scienziati e poeti.
Il cambiamento dalla tranquilla Knutsford, poco più di un paese immerso nella quiete della campagna dell’Inghilterra settentrionale, a Manchester, centro dinamico in piena espansione, modellato senza sosta dall’industrializzazione pesante, fu notevole, ed ebbe ripercussioni tanto sulla salute della Gaskell quanto sul suo modo di osservare la realtà che la circondava, e le permise di comprendere il passaggio da un’economia e una società contadina a una industriale.
Nel 1844 la morte in tenera età del figlio William, l’unico maschio, fu per Elizabeth un dolore intenso e atroce, che riuscì a superare solo grazie all’appoggio del marito, il quale la esortò anche a dedicarsi a un’attività, che richiedesse intensa e prolungata concentrazione. Fu così che nacque Mary Barton, uscito anonimo nel 1848, il cui crudo affresco dell’ambiente operaio di Manchester suscitò scandalo e fu messo al bando da molte biblioteche e librerie, ma tanto clamore portò opera e autrice all’attenzione del grande pubblico.
Elizabeth Gaskell si spense nel suo cottage di Alton, nell’Hampshire, circondata dalle figlie, all’età di cinquantacinque anni, lasciando il suo ultimo romanzo incompiuto.
Le opere di Elizabeth Gaskell
Della Gaskell citiamo La casa nella brughiera (1850), Cranford. Il paese delle nobili signore (1851/1853), Ruth (1853), Nord e sud (1855), Gli innamorati di Sylvia (1863), La cugina Phillis (1864) e Mogli e figlie (1866), ultimo romanzo della Gaskell, scritto fino agli ultimi giorni della sua vita.
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