Il cacciatore d’immagini
- Autore: Charles Simic
- Genere: Arte, Teatro e Spettacolo
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Adelphi
L’arte di Joseph Cornell
Che cos’è amare una persona, pur non avendola mai incontrata di persona? Questo libro è una piccola grande storia d’amore. E’ un triangolo, però non c’è niente di trasgressivo. E’ un triangolo in senso grafico, del come si disegna un triangolo partendo da un vertice A e tracciando un segmento che lo conduce a B e da B un altro segmento fino al vertice C. E da C a A, così che il punto C- che sarebbe il lettore - è collegato sia con A che con B.
A è Charles Simic e B è Joseph Cornell.
Il libro, attraverso cui questa triangolazione è possibile, è una chicca della casa editrice Adelphi e si intitola Il cacciatore d’immagini. Un libro molto particolare con poche parole e illustrazioni, foto. Non è poesia, non è narrativa, non è un saggio. Una roba strana. Un quadernino d’appunti di poco più che cento pagine in cui il poeta serbo-americano Charles Simic - in Italia poco conosciuto ma negli USA gode di una certa notorietà - rende omaggio ad un bizzarro artista americano di nome J. Cornell. Che succede? Magia. E’ come quando andate a vedere il balletto con la vostra ragazza solo per stare con la vostra ragazza. Si fanno ancora queste cose?
Fondamentalmente a me non importava poi più di tanto di un uomo che se ne andava a zonzo per New York in cerca di strani oggetti da collezione per poi incastonarli fra loro e rinchiuderli in una scatola. Non trovo le bambole di Cornell né inquietanti, né tanto meno erotiche, ma Simic sì e di Simic a me e forse ad altri importa. E per chi come me ama Simic, leggere una cosa così è un vero atto d’amore.
Infatti è bello, tenero e commovente sentirlo discorrere, soffermarsi, incupirsi, esaltarsi per una cosa che ama tanto: l’arte di Cornell, il surrealismo con una vena molto metropolitana, molto newyorkese. Quello che può sembrare uno testo auto divinatorio e di un autismo assoluto si rivela un atto molto più generoso di tanti altri, perché parlando di sé - per la verità molto poco- e della sua passione per Cornell, Simic ha reso un grande servizio a questo semi sconosciuto artista, perché ora io ad esempio adesso so chi sia Joseph Cornell e se pensate che le ultime parole di Cornell, prima di morire furono
"Avrei voluto non essere così riservato"
non è poco.
Questo libro è "per Joseph da Charles". E’ un regalo.
Il cacciatore di immagini. L'arte di Joseph Cornell
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Il cacciatore d’immagini
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