Il Nucleo di Fabio Izzo

“Il Nucleo”, terza prova letteraria di Fabio Izzo, è un romanzo particolare così come il suo autore che, attraverso un linguaggio comunque preciso ed efficace, ci presenta un’opera definita “delirio pop” ma anche geograficamente allargata che spazia da una sonnacchiosa cittadina piemontese alla lontana ed amata Polonia.

Protagonista è Dante Fante, un giovane con una laurea in lingue costretto, però, ad un lavoro ben diverso: quello di rappresentante di reggiseni. Il suo nome la dice già lunga sul romanzo: l’autore lo battezza così nel ricordo di John Fante, scrittore statunitense, e del Sommo Poeta poichè anche questa vicenda è un vagare del protagonista, che trova, partendo dalla provincia piemontese e giungendo a Varsavia, colei che egli definisce solo con l’iniziale “J” e che è un po’ la sua Beatrice. Dall’innamoramento per J. nasce una composizione che diventerà poi musica, più precisamente una canzone incisa dal gruppo musicale “Tomakin”.

Il romanzo, in cui si ritrova molto dell’autore stesso, ha uno stampo postmoderno ed è la storia di un giovane precario costretto a lavori a tempo determinato, spesso assai brevi, e alla cancellazione di tanti sogni riguardo il proprio futuro. A ciò contribuiscono, oltre che l’impiego insoddisfacente, anche le ferite del cuore, quelle frutto degli incontri non andati a buon fine con persone speciali. Sì, perché nel romanzo non c’è solo J; una fra le più profonde cicatrici la lascia V. nel cuore di Dante.

Nell’interludio, breve racconto, “terra di mezzo” tra gli eventi della narrazione, c’è un altro incontro: quello con Monika, una ragazza polacca conosciuta in albergo. E’ un’amicizia, anzi qualcosa in più, che in qualche modo segna Dante.

“Sono maledetto dalle ragazze. Le incontro, me ne innamoro e le seguo. Le donne no, quello è un capitolo della mia vita che si deve ancora aprire. Non c’è altro da aggiungere...“

Non si sente molto fortunato il protagonista ma, in fondo, è un ragazzo d’oggi, uno come tanti che ora, però, inseguendo J, corre dietro a un sogno.
E il Nucleo? Per giungere all’essenza del romanzo bisogna leggerlo interamente: nel finale sta l’epifania, il vero significato della vicenda che non ruota solo attorno a J. bensì riguarda anche la famiglia, le amicizie, i legami affettivi e culturali.

Non è insensibile Dante Fante e con lui l’autore stesso che dedica la parte finale ad un amico che ora non c’è più e non ha potuto leggere l’intero romanzo. Dante e Fabio sono un’unica persona, ambedue alla ricerca di valori insiti in una società esistita ma ormai irriproducibile. Il vagare di questo moderno Ulisse per scoprire dettagli, sfumature e significati che diano valore alla vita può apparire fantastico, utopico ma in realtà svela una sensibilità e un lato umano insolito e profondo dell’autore e, quindi, rende il romanzo uno scritto di rilievo.