Il Natale di Poirot
- Autore: Agatha Christie
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Mondadori
“Accidenti! Un delitto. Proprio alla vigilia di Natale”, aveva esclamato il colonnello Johnson, capo della Polizia del Middleshire, quando era stato informato dell’assassinio dell’anziano Simeon Lee, uno degli uomini più ricchi d’Inghilterra, che da giovane aveva guadagnato “somme favolose” con il commercio di diamanti nell’Africa del Sud.
Hercule Poirot, ospite del poliziotto, era rimasto subito incuriosito da questa morte avvenuta durante il periodo natalizio, nel quale prospera “pace e buona volontà, e c’è un diffuso senso di allegria”, come aveva appena asserito il colonnello Johnson. Poirot invece era partito da un opposto punto di vista: a Natale impera lo spirito di “buona volontà”. Vecchi litigi vengono dimenticati, coloro che si trovano in disaccordo fanno la pace. Quindi sia pure provvisoriamente le famiglie che sono state separate per tutto l’anno si raccolgono ancora una volta.
“In queste condizioni, amico mio, dovete ammettere che i nervi possono venir sottoposti a dura prova. Persone che non hanno alcuna voglia di essere amabili fanno uno sforzo per apparirlo... C’è in essi molta ipocrisia, a Natale, onorevole ipocrisia, senza dubbio, ipocrisia pour le bon motif, ma sempre ipocrisia”.
Doveva essere accaduto proprio questo a Longdale nella Gorston Hall, magione di campagna del milionario invalido da un paio d’anni, il quale aveva raccolto attorno a sé con le rispettive consorti i figli: Alfred, il maggiore “uomo massiccio”, il corpulento George, membro del Parlamento, il nevrotico David e lo scapestrato Harry. Facevano parte degli ospiti Pilar Estravados dalla “bocca crudele e avida, come quella di un bimbo, o di un gattino, una bocca che conosceva solo i propri desideri”, nipote spagnola di Simeon e Stephen Farr figlio di un ex socio del “vecchio e solo” Simon.
Stephen conservava nel cuore la nostalgia per il Sud d’Africa dove c’erano cieli azzurri, giardini colmi di fiori. In Inghilterra Farr finora aveva visto solo tetraggine e tante gente “formiche indaffarate nel loro formicaio”. Ciascuno di questi personaggi aveva il proprio interesse nell’assassinare il patriarca, esile e curvo, dalle mani magre e lunghe, molto simili ad artigli, morto per un taglio alla vena giugulare.
“Credo di essere stato un uomo cattivo”.
Un individuo apparentemente insignificante, ma il naso aquilino e fiero, gli occhi nerissimi e vivacissimi smentivano quella prima impressione. Finché era stato in vita, fuoco e vigore erano state le caratteristiche principali della personalità di Simeon Lee.
“Credo che me lo godrò questo Natale”.
Agatha Christie (1890-1976) pubblicò nel 1939 Il Natale di Poirot (titolo originale Murder for Christmas, traduzione di Enrico Piceni), diciassettesima avventura della prolifica scrittrice inglese che ha come protagonista Hercule Poirot.
Uno dei più famosi investigatori della letteratura mondiale, nato in Belgio e orgoglioso delle proprie origini, testa a forma di uovo accompagnata da una rigida bombetta, baffetti curatissimi, vestito in maniera impeccabile, snob quanto basta, si era presentato al pubblico nel romanzo Poirot a Styles Court (1920) ottenendo fin da subito un’immensa popolarità.
“Un tipo che a vederlo, era difficile non ridergli in faccia. Pareva una macchietta da teatro o da cinematografo. Alto poco più di un metro e mezzo, grassoccio, piuttosto anziano, con un enorme paio di baffi e una testa simile a un uovo...”
Così Poirot veniva descritto dalla sua creatrice. Far lavorare ottimamente le “celluline grigie” è il segreto dell’abilità investigativa del piccolo grande Hercule, dotato di un fiuto e un istinto infallibili, che sa snidare anche gli indizi più nascosti.
“I miei migliori amici sostengono che sono pieno di me...”.
In questo classico del giallo orchestrato da Dame Agatha, “la Regina del delitto” tra gli autori più venduti dell’intero pianeta, uno dei maggiori eroi del romanzo poliziesco tradizionale si trova alle prese con una riunione di famiglia trasformatasi ben presto in una caccia all’assassino. Ciascuno degli indiziati di un delitto che è stato commesso all’interno di una camera chiusa possiede un alibi perfetto, il vero movente è da ricercarsi in un grave episodio del passato, avvenuto quarant’anni prima.
“Natale non sarà Natale senza regali” brontola Jo March nell’Incipit di Piccole Donne di Louisa May Alcott. Natale non è Natale se non viene donato un ottimo giallo come questo, ritrovato da chi scrive nella libreria di famiglia, ricevuto in regalo nel Natale del 1968: Testa d’uovo. Cinque avventure di Ercole Poirot di Agatha Christie (Omnibus Mondadori 1968).
“Ma i delitti non vengono commessi per irritabilità”.
Il Natale di Poirot
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