Nello scorso fine settimana, le pagine letterarie dei nostri quotidiani e inserti si sono dati appuntamento intorno a un tema: quello del racconto breve. Tanto “Tuttolibri” de La Stampa quanto Venerdì di Repubblica hanno dato grande spazio a questo genere narrativo.
Su Tuttolibri, “Storie brevi” di Luca Ricci si sofferma in particolare su tre nuove uscite, tutti libri tradotti dall’inglese:
- Corpi idrici dell’australiano Gerald Murnane (La Nave di Teseo), i cui racconti sono tradotti in Italiano per la prima volta.
- Il Creatore delle Ombre di Bram Stoker, l’autore di Dracula (Feltrinelli),
- Magia bianca di Lucy Maud Montgomery (Mattioli 1885) che contiene sette racconti inediti.
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— sforzalast (@sforzalast) September 22, 2024
Sul Venerdì invece Paolo Di Paolo afferma nel suo pezzo dal titolo “Il racconto è un grande mondo in miniatura” che un festival in provincia di Modena, a Carpi (La festa del racconto) cerca di smentire che il racconto breve sia un’arte minore, secondo un luogo comune difficile da debellare. Di Paolo cita quattro grandi nomi di autori di racconti:
- il precursore Boccaccio, autore del Decameron;
- James Joyce, che pubblicò Dubliners, 15 racconti il cui ultimo, Dead, è valutato il più bel racconto del ’900;
- Ernest Hemingway, i cui 49 racconti restano un caposaldo della short story in lingua inglese;
- Niccolò Ammaniti, autore de Il momento è delicato.
Paolo Di Paolo cita anche altri autori ricordati per i loro racconti (Čechov, Maupassant, Katherine Mansfield, Alice Munro), oltre agli autori napoletani Anna Maria Ortese (Il mare non bagna Napoli), Domenico Rea (Spaccanapoli) e Valeria Parrella (Mosca più balena)
A questi nomi celebri, per lo più stranieri, mi viene voglia di aggiungere autori italiani di racconti, ultimamente poco citati e che vorrei ricordare ai lettori più giovani:
- Dino Buzzati, Sessanta racconti, raccolta davvero esemplare.
- Natalia Ginzburg, Le piccole virtù.
- Alberto Moravia, Racconti romani e Nuovi racconti romani, due volumi imperdibili.
- Italo Calvino, I racconti, pubblicati nel 1958; tra essi vorrei segnalare “L’avventura di un lettore”, nelle cui righe finali cito:
“Amedeo, pur sempre nel trasporto dei suoi abbracci, cerco di avere una mano libera per mettere il segnalibro alla pagina giusta: non c’è nulla di più noioso, volendosi rimettere a leggere in fretta, di dover star lì a sfogliare senza ritrovare il filo.”
L’ironia di Calvino che al flirt sulla spiaggia del suo personaggio fa anteporre la passione per la lettura interrotta...
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I migliori autori di racconti brevi, da leggere e riscoprire
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