Giorni d’amore e inganno di Alicia Giménez-Bartlett

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Non è un racconto poliziesco ambientato a Barcellona, con la simpatica ispettrice Petra Delicado, successo internazionale della scrittrice spagnola. In questo lungo romanzo Alicia Giménez-Bartlett si cimenta con un’analisi approfondita delle dinamiche socio-psicologiche del rapporto matrimoniale, che, si deduce dal finale del libro, l’autrice trova un’istituzione ormai superata o comunque in crisi profondissima.

La storia, claustrofobica sin dalle prime pagine, si svolge tutta in un villaggio sperduto del Messico, dove maestranze spagnole costruiscono una diga: il cantiere si trova a pochi chilometri da un ridente resort, dove l’azienda ha costruito per gli ingegneri, le maestranze e le ripettive famiglie, un ambiente asettico di villette, club, campo da tennis e altre piacevolezze per rendere gradevole la loro permanenza lontani da casa.
Quattro coppie, gli ingegneri progettisti e le loro mogli, sono al centro del racconto, che si dipana con pochi altri personaggi: l’unico è Dario, un giovane impiegato che deve esaudire tutti i desideri, tutte le stravaganze che, soprattutto le mogli, sole tutta la settimana mentre gli uomini lavorano alla diga, propongono senza sosta. Ecco allora donna Manuela, la più anziana, moglie del capo, volitiva istancabile organizzatrice di feste, incontri, sorprese; Paula, bella donna e scrittrice fallita, che subito si mostra anticonformista, ribelle alle regole borghesi, incline all’alcol, polemica nei confronti del marito, Santiago Herrera, uomo bello e impenetrabile; Victoria, insegnante di chimica tranquillamente sposata da molti anni con Ramòn, serio e metodico lavoratore, ottimo compagno di squadra nel cantiere; il più giovane ingegnere. l’americano Henry, la cui moglie, la bella Susy, dietro un aspetto di casalinga e moglie appagata, nasconde fragilità e complessi di dipendenza irrisolti. Nella prima parte del libro, la Bartlett descrive analiticamente personaggi, comportamenti, psicologie, con raro acume nella ricostruzione di ambienti e scenari. Nella seconda, allorchè scoppia e si definisce il rapporto adulterino tra Santiago e Victoria, le contraddizioni che erano latenti in ciascuna coppia, nascoste e mai accettate, divengono improvvisamente manifeste e l’intero castello di ipocrisie e falsità minaccia di crollare e travolgere, come infatti avverrà, tutti i protagonisti.

Un romanzo di iniziazione collettiva, dove l’autrice non risparmia ai lettori nessun comportamento deviante, mettendo a nudo con lucidità e una buona dose di pessimismo, la fragilità dei rapporti di coppia, troppo basati su consuetudini ormai inaccettabili nella odierna società. Un libro amaro, duro, forse un po’ troppo lungo ma certamente efficace nella sua denuncia.