Per secoli la scrittura al femminile è stata inesistente. Virginia Woolf nel suo libro Una stanza tutta per sé rispose a chi sosteneva che una donna non avrebbe mai potuto eguagliare la genialità di William Shakespeare con una lucida spiegazione.
Alle donne lo studio era interdetto perché considerato inutile, dunque nessuna contemporanea al bardo di Stratford-Upon-Avon avrebbe avuto le pari opportunità per eguagliare o superare la sua genialità.
Scopriamo la storia della scrittura al femminile attraverso i secoli.
Saffo: la prima donna letterata
La prima figura di donna letterata è una poetessa greca dell’isola di Lesbo, la mitica Saffo. Di lei si posseggono notizie frammentarie e vaghe.
Fu oggetto di una poesia giovanile di Giacomo Leopardi, Ultimo canto di Saffo, e considerata tra le prime lesbiche dichiarate, ma tutto è avvolto nel mistero. Dopo di lei secoli di vuoto.
Le donne sono state muse ispiratrici per molti poeti, dalla catulliana Lesbia alla dantesca Beatrice, eroine impegnate come la biblica Ester o la pulzella avignonese Giovanna D’Arco, ma mai scrittrici.
Santa Caterina da Siena, la prima scrittrice italiana
In Italia una delle prime donne autrici di scritti di prosa fu santa Caterina da Siena. Era illetterata, ma successivamente apprese a scrivere di suo pugno. Lasciò un Epistolario di 381 lettere e fu proclamata successivamente dottore della Chiesa.
Duecento anni dopo tra i poeti cosiddetti petrarcheschi si annoverano numerose giovani donne tra cui Vittoria Colonna, amica e confidente di Michelangelo Buonarroti e Isabella Morra, lucana. Autrice di un mirabile canzoniere, Isabella fu uccisa dai suoi fratelli per una supposta questione di onore.
Da Aphra Ben a Madame de Lafayette
Il tardo Seicento vede altre autrici tra cui Aphra Behn che con il suo Oroonoko getta le basi per la nascita del romanzo moderno, poi meglio plasmato da Daniel Defoe e la francese Madame de Lafayette, autrice de La principessa di Cleves, il testo per eccellenza delle cosiddette "preziose", appellativo dato alle gentildonne.
È tra il Diciottesimo e il Diciannovesimo secolo che la letteratura al femminile inizia a svilupparsi maggiormente.
Da Jane Austen a Charlotte Brontë
Il fenomeno della scrittura al femminile è prevalentemente inglese, poiché per maggiori possibilità economiche l’alfabetizzazione è più diffusa.
Le scrittrici, tra cui spiccano Mary Shelley, Ann Radcliffe e Jane Austen, appartengono alla medio-alta borghesia e tendenzialmente scrivono dietro pseudonimo o anonimamente, poiché era considerato indegno per una donna di buona famiglia lavorare e tantomeno dedicarsi alla scrittura di professione.
L’epoca vittoriana, fertile per la narrativa, non manca di scrittrici di tutto rispetto tra cui le sorelle Charlotte ed Emily Brontë e George Eliot pseudonimo di Mary Anne Evans.
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L’Ottocento vede brillare Madame de Staël in Francia, autrice di un manifesto del movimento romantico, la brillante George Sand e tra le italiane Matilde Serao, giornalista e scrittrice verista.
Il Novecento: da Virginia Woolf a Grazia Deledda
Il primo Novecento vede abbattere sia pure con estrema reticenza l’ostacolo che negava alle donne la possibilità di pubblicare i propri lavori letterari. Virginia Woolf inizia a pubblicare e si afferma insieme a Joyce come grande innovatrice nella narrativa mondiale.
Contemporaneamente in Italia, la sarda Grazia Deledda si impone vincendo nel 1926 il premio Nobel per la letteratura.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La donna scrittrice nella letteratura dalla Grecia classica al primo Novecento
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