Cuore di ferro di Alfredo Colitto

Un trapianto bizzarro: un macabro scherzo oppure... Bisogna immergersi nelle pagine del romanzo di Alfredo Colitto Cuore di ferro (Mondadori, 2022) per scoprirlo.

Bologna, 1311. Una macabra morte e la ricerca di una spiegazione. Certo, ai giorni nostri tra C.S.I. e R.I.S. non è facile rimanere impressionati, la scienza ormai ci dà tutte le risposte. Ma secoli fa? E comunque non è detto che il nocciolo della storia non riesca a turbare anche i nostri giorni “moderni”.
Mondino de’ Liuzzi, medico e anatomista, viene svegliato a notte fonda da un suo allievo, che gli ha portato, ovviamente di nascosto, il cadavere di un uomo. Un cadavere con qualcosa di strano, molto strano: un cuore umano che, a vedersi, si è trasformato in un cuore di ferro. E non è un modo di dire. E solo il nostro potrà dare, forse, una spiegazione plausibile alla cosa. Inutile dire che Mondino deciderà di aiutare l’allievo, ma dovranno stare molto attenti. E mentire. Sempre e a chiunque.
Poco dopo sulla scena viene ritrovato un altro cadavere, sempre con le medesime caratteristiche. E allora Mondino capisce che no, non si può più scherzare…

Alfredo Colitto ci porta indietro di secoli e lo fa con uno stile asciutto e potente e personaggi così sapientemente definiti che ci sembrerà di vedere un film davanti al nostro sguardo incredulo. Uno scenario che abbiamo solo immaginato ma che grazie alle parole di Alfredo diverrà nostro fin dal primo istante.
Aggiungiamo dialoghi taglienti e puntuali ed ecco che avremo davanti il quadro completo della situazione. Un quadro (anzi, un affresco) dedicato a chi ama le storie in costume, gli intrighi o comunque a chi cerca una storia che consenta di spegnere il cervello, anche se solo per poche ore. Decidete voi in quale ipotesi riconoscervi, il consiglio rimane sempre lo stesso: leggete questa storia. Vedrete che non ve ne pentirete.