Come cade la luce
- Autore: Catherine Dunne
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Guanda
- Anno di pubblicazione: 2018
Nella collana Narratori della Fenice Guanda pubblica “Come cade la luce” (titolo originale The Way the Light Falls, traduzione di Ada Arduini) nuovo romanzo della grande scrittrice irlandese Catherine Dunne, nata nel 1954 a Dublino, dove vive, che ha esordito nel 1997 con “La metà di niente”, che è subito diventato un bestseller internazionale.
“Ci sono tante cose che Melina ricorda. Tantissime”.
La famiglia Emilianides, allora composta solo dal padre Ari, dalla madre Phillida e dalla piccola Alexia, era giunta in Inghilterra da Cipro dopo il colpo di Stato del 1974 da parte dei turchi. Profughi in fuga dal paese che amavano, costretti ad assistere alla devastazione della guerra nella loro isola natale, Ari e Phillida a distanza di tanti anni ancora ricordavano l’arrivo a Londra con una sola valigia e una bambina di tre anni. Rammentavano anche la nave che li aveva condotti da Holyhead a Dun Laoghaire, con venti sterline in tasca e l’indirizzo dublinese di un lontano cugino, Yiannis, che Ari non aveva mai visto. Il gentile cugino aveva offerto alla famigliola una sistemazione fino a quando non erano riusciti a vivere con i loro mezzi. Melina era nata quando Alexia aveva sei anni e Mitros due. Se la prima figlia era una bambina sveglia e sempre “sull’orlo di un ammutinamento”, era però Mitros ad avere necessità impellenti, la quotidianità più complicata, l’infanzia più difficile. Il bambino segnato da una malattia che lo aveva colpito a pochi mesi dalla nascita, viveva su una sedia a rotelle. Se i genitori erano sempre solleciti nei confronti di Mitros, le sorelline avevano reagito in maniera diversa alla malattia del fratello, che aveva cambiato le esigenze e le priorità del nucleo famigliare. Alexia conservava il ricordo di una vita precedente, in cui senza Mitros si stava meglio, e lei non era solo la piccola aiutante della madre, la custode di Mitros, la consolazione di suo padre.
“Alexia aveva sempre avuto l’impressione che le fosse stato sottratto qualcosa”.
Melina, invece, che non aveva ricordi simili a quelli della sorella maggiore, con il tempo aveva accettato che il fratello così puro e innocente fosse diverso, gli voleva bene e non sopportava di vederlo soffrire. Una cosa era certa, lo spirito di abnegazione di Phillida, la sofferenza costante di Ari e il disagio perenne di Alexia e Melina, avevano condizionato le singole esistenze dei componenti della famiglia Emilianides, anche quando il destino di Mitros si era compiuto.
“Restarono lì sospesi tra il nuovo mondo e quello vecchio, mentre il papà sussurrava alla mamma parole di conforto...”.
Avendo come faro il celebre incipit di “Anna Karenina” di Lev Tolstoj
“Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice è infelice a modo suo”
Catherine Dunne descrive la vita travagliata di persone comuni legate dallo stesso sangue. Tra passato e presente, il lettore osserva con totale partecipazione le tante cicatrici della famiglia Emilianides, cosa era accaduto da quando
“l’inattesa malattia di Mitros era piombata sulla famiglia alla stregua di una catastrofe”.
Fin dal suo splendido romanzo d’esordio Catherine Dunne con una scrittura raffinata e vera, ha saputo scandagliare nell’animo dei suoi personaggi, mostrando compassione per i loro errori e soddisfazione per i loro successi e “Come cade la luce” non fa eccezione.
“E Melina ripensò a uno di quei giorni in giardino, quando Mitros rivolgeva il viso al sole. Adorava osservare il modo in cui cadeva la luce”.
Come cade la luce. Nuova ediz.
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Come cade la luce
Lascia il tuo commento