Chopin vu par moi. Conversazioni con Lucia Lusvardi
- Autore: Rita Charbonnier
- Genere: Musica
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2017
Rita Charbonnier, scrittrice, sceneggiatrice, esperta di teatro musicale, dopo il successo ottenuto con il suo primo romanzo “La sorella di Mozart”, tradotto in dodici Paesi, torna in libreria con “Chopin vu par moi”, un libro-intervista uscito ai primi di giugno.
Questo piccolo volume è un omaggio ad una delle più note concertiste internazionali, Lucia Lusvardi, poi insegnante di pianoforte presso il Conservatorio di Mantova, e alla sua particolare predilezione per Chopin, “il musicista cui ha più legato la sua storia d’interprete”. Un libro pregevole, corredato da bellissime foto della collezione privata dell’artista, che racchiude al suo interno la storia di una donna, la sua devozione al mondo musicale classico per oltre mezzo secolo. Una conversazione piacevole, serena e coinvolgente a tal punto da sembrare un romanzo biografico. “Il pianoforte, la famiglia, l’insegnamento sono stati i punti fermi nella vita di Lucia Lusvardi”, scrive nella prefazione Elena Bittasi, diplomatasi al conservatorio sotto la sua guida,
“il ritratto di una donna per la quale la musica e la vita sono sempre state inscindibili”.
Da piccola in famiglia ascoltava le trasmissioni radiofoniche e una sera venne trasmessa la Polacca, opera 53 - l’Eroica di Chopin. Lucia aveva appena sei anni e al termine dell’esecuzione corse al pianoforte e la suonò a memoria. Lo studio del piano divenne così la sua passione.
La foto che apre le pagine sull’intervista è in bianco e nero e Lucia, bambina prodigio, è seduta al piano vestita da Piccola Italiana. Il suo talento straordinario, la sua naturalezza e il suo entusiasmo saranno le doti più notate ed elogiate, sempre. Chopin entrò nella sua vita prima con il suono e poi con le parole. Libri sulla vita e sulle opere del grande musicista furono da lei richiesti, desiderati e molto apprezzati, come il libro su Chopin ricevuto in regalo a quattordici anni quando aveva iniziato a partecipare ai concorsi musicali. L’autore era Casimiro Wierzynski e la prefazione era stata curata da Arthur Rubinstein. Anche il titolo di questo libro fa riferimento ad un saggio noto nell’ambiente dei pianisti, Chopin vu par ses élèves (“Chopin visto dai suoi allievi”), che la signora Lusvardi scoprì appena pubblicato in lingua francese e non ancora tradotto in italiano, punto di partenza delle sue ricerche chopiniane.
“Chopin non ha mai composto in maniera facile”
racconta conversando, e per comprenderlo occorre osservarlo con gli occhi della verità; sentimenti di disperazione, amore, densità espressiva. Dopo la nascita dei figli, negli anni Settanta, venne chiamata ad insegnare al conservatorio di Mantova, mentre le sue esibizioni continuarono con successo all’estero e in Italia, con l’orchestra della Rai, al Teatro Regio di Parma, al Teatro alla Scala “sotto lo sguardo perplesso di un giovane Claudio Abbado” nel mentre lei poggiava le mani sullo Steinway, dove vi aveva suonato Wilhem Backhaus poco dopo la fine della guerra.
Nel mondo del pianismo internazionale non ha mai amato il divismo, né coltivato ambizioni. La sua è stata una profonda dedizione alla musica fin da piccola con una costante preparazione fatta di lunghe e a volte estenuanti preparazioni: esercitazioni, arpeggi, scale da eseguire regolarmente tutti i giorni per mantenere forti e agili le dita. Da Bach, “la grammatica della musica e il principio di ogni cosa”, a Ravel e poi ai preludi di Mozart, che lei ritiene siano in omaggio a Bach, fino a Chopin. Lusvardi è stata un interprete che ha saputo analizzare i brani in modo approfondito, che non ha mai eseguito un brano due volte nello stesso identico modo e che nelle composizioni di Chopin vedeva “forza e signorilità”.
Rita Charbonnier, che ha studiato pianoforte ed è stata sua allieva, racconta la sua straordinaria vita ponendo domande e attendendo risposte: una narrazione essenziale nella quale riesce a far rivivere le sue storie e le sue passioni, nella quale racconta il suo viaggio interiore, gli incontri importanti e quanto sia una donna indipendente e libera nel pensare. Un libro che attraversa la memoria e i luoghi e al quesito “se si può trasmettere un’arte così speciale e rara” qual è l’amore per la musica, la risposta è nel carisma di una donna eccezionale e nella sua straordinaria carriera artistica.
Chopin vu par moi: Conversazioni con Lucia Lusvardi
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