Certi momenti
- Autore: Andrea Camilleri
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Chiarelettere
- Anno di pubblicazione: 2015
Nel volume Certi momenti (Chiarelettere 2015), il maestro della narrativa italiana contemporanea Andrea Camilleri racconta gli incontri di una vita, istanti indimenticabili ponendo sullo stesso piano personaggi illustri e persone comuni, fondamentali per la formazione del grande autore siciliano, nato il 6 Settembre del 1925 a Porto Empedocle, che vive da molti anni a Roma.
“Gli uomini, le donne e i libri che racconto in questo testo hanno rappresentato per me delle scintille, dei lampi, dei momenti di maggiore nitidezza”.
Incontri che hanno il potere di cambiare la propria visione dell’esistenza, libri fondamentali che fanno scoprire un mondo nuovo e frequentazioni casuali e non, con personaggi famosi osservati da più angolature. In questo prezioso volume Andrea Camilleri, il papà del commissario Montalbano, scrittore, regista di teatro, televisione, radio e sceneggiatore, regala ai suoi affezionati lettori piccoli capolavori, trentatré capitoli che assomigliano a brevi romanzi, indispensabili per comprendere la “forma mentis” di un autore amato dai lettori italiani e stranieri, i cui libri sono tradotti in più di trenta lingue, che con la sua opera letteraria dà lustro al proprio Paese. Fa da trait d’union un libro, La condizione umana di André Malraux, pubblicato in Francia nel 1933, stampato in Italia l’anno successivo e misteriosamente sfuggito alle maglie della censura, che fa scoprire nella primavera del ’42 al giovane Nené Camilleri che tutto quello che raccontava il fascismo sui comunisti era falsità. I comunisti avevano ideali, comportamenti, gioie, sofferenze “e sentimenti del tutto uguali a noi”. I comunisti, quindi, non erano come propinava la propaganda fascista, delle quasi bestie senza dignità, senza onore, senza decoro. Quando
“mi chiedono come mai sei diventato a diciott’anni, ancora sotto il fascismo, un ragazzo con idee comuniste, io rispondo che tutto ciò, per fortuna, è successo grazie all’incontro casuale con La condizione umana di André Malraux”.
Ciò che rende il libro originale è l’aver volutamente mescolare da parte dell’autore, senza nessuna gerarchia, l’anarchico Antonio che si fa beffa della guerra con la commovente rievocazione del rapporto di Camilleri con Antonio Tabucchi, mai incontrato di persona, il cui ricordo nel testo rappresenta “un ringraziamento postumo alla sua amicizia”. Porre l’una accanto all’altra la triste vicenda della prostituta Foffa dal corpo splendido ma dal viso precocemente invecchiato con l’impressione ricevuta dall’incontro nel maggio del 1945 con Benedetto Croce che ringrazia Camilleri per “il vostro meraviglioso silenzio”. Ancora altri due istanti incancellabili abilmente mescolati dallo scrittore: dopo l’otto settembre del ’43 l’aiuto inaspettato ricevuto in carcere da parte del ladro Pino Trupia, che sembra uscito dalle pagine di un romanzo dedicato al commissario di Vigata, e l’insolito colloquio a teatro con il Patriarca di Venezia che pochi mesi dopo sarebbe diventato Papa con il nome di Giovanni XXIII. Indimenticabile per l’autore siciliano l’incontro con il vecchio vescovo di Livorno, Sua Eccellenza Piccioni, protagonista del capitolo “La confessione”. Al non credente Camilleri, l’anziano Monsignore offre la propria visione sul significato della parola “peccato”, giacché per quest’“uomo straordinario”, il più grave peccato che si possa commettere “è quello del disprezzo verso qualcuno”.
“ Certi momenti ”, incontri cercati, ma ancor di più casuali che sono rimasti impressi nell’archivio/memoria di Andrea Camilleri, lasciando un segno indelebile.
“Ho novant’anni. Quelle tre ore trascorse a dialogare con Piccioni sono rimaste marchiate per sempre, non solo nella memoria, ma anche e soprattutto nel mio cuore”.
Certi momenti
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