Casa Tyneford di Natasha Solomons

Casa Tyneford (Neri Pozza 2020, titolo originale The novel in the viola traduzione di Stefano Bortolussi) di Natasha Solomons, dopo il grande successo dei Goldbaum (Neri Pozza, 2019), narra un’appassionante storia d’amore sullo sfondo delle atrocità della Seconda guerra mondiale.

Vienna, 1938. “Quando ricevetti la lettera che mi portò a Tyneford non sapevo nulla dell’Inghilterra, tranne che non mi sarebbe piaciuta”. Un mese prima, Elise Landau di diciannove anni, si era recata all’ufficio del telegrafo per inviare un’inserzione al servizio “Annunci dei profughi” del Times di Londra:

Ebrea viennese, 19 anni, cerca posizione come domestica. Parla inglese in modo scorrevole. Cucinerò la vostra oca. Elise Landau. Vienna 4, Dorotheegasse, 30/5.

La ragazza, per fuggire alla persecuzione nazista, avrebbe preferito andare in America con il padre Julian, scrittore, e la madre Anna, cantante d’opera. “I miei genitori speravano di fuggire a New York, dove il Metropolitan li avrebbe aiutati a ottenere i visti se Anna avesse accettato di cantare”. La madre aveva promesso alla figlia che, una volta giunta nella Grande Mela, sarebbe andata immediatamente da un avvocato per farla arrivare a New York.

Cara Fräulein Landau, Mr Rivers mi ha incaricata di scriverle per comunicarle che, se desidera, la posizione di domestica presso Tyneford House è sua. Ha accettato di firmare la necessaria richiesta di visto, a patto che lei si trattenga a Tyneford per un minimo di dodici mesi.

Adesso che la risposta era arrivata fräulein Elise, pur consapevole che le cose a Vienna si mettevano male per gli ebrei, fino a quel momento non aveva mai pensato che avrebbe veramente dovuto lasciare la sua famiglia e la sua città che tanto amava. Eppure la giovane sapeva che tutto doveva cambiare. “Dovevo avventurarmi da sola nel mondo, dovevo finalmente crescere”. Intanto, Tyneford House, residenza signorile posta sulle coste del Dorset, la attendeva. La nostalgia della ragazza sarebbe stata vinta grazie all’incontro con Kit, il figlio di Christopher Rivers, padrone della elegante residenza.

"Elise Landau è ispirata alla mia prozia Gabi Landau, che alla fine degli Anni Trenta del Novecento riuscì a lasciare l’Europa diventando la bambinaia di una famiglia inglese" rivela l’autrice inglese in una nota alla fine del volume. Infatti, molti profughi, in particolare le figlie giovani di genitori benestanti, fuggirono grazie ai “visti di lavoro domestico”, abbandonando gli agi delle loro privilegiate esistenze per le rigide condizioni della servitù inglese.

L’appassionata e schietta voce di Elise narra la sua vita nella magnifica tenuta, dove la ragazza avrebbe conosciuto l’amore. Un luogo magico immerso in una natura selvaggia che aveva affascinato Elise fin dal primo momento. Casa Tyneford, da dove si poteva udire il fragore del mare, sarebbe rimasta impressa per sempre nel suo cuore. “Quando chiudo gli occhi, vedo Tyneford House. Rivedo la facciata di marmo di Purbeck nello splendore del tardo pomeriggio”.