2084
- Autore: Anonimo Trevisano
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2003
La pubblicazione di Sottomissione di Michel Houellebecq, nel gennaio del 2015, ha posto i lettori europei davanti a un inquietante futuro immaginario: lo stato francese degenerato in una repubblica islamica con spose bambine, poligamia e degradazione dei cristiani a cittadini di serie B.
Ai giorni nostri gli attentati compiuti da terroristi musulmani non sono scomparsi, in Francia Macron ha recentemente sollevato la questione del separatismo islamico, un problema che diversi paesi (con colpevole ritardo) stanno iniziando ad affrontare con dei primi provvedimenti, invero molto blandi. Viene da credere, però, che queste misure irrisorie nascano più che altro per cercare di evitare la possibile avanzata politica delle destre, ossia come semplice strategia per difendere le poltrone.
A Treviso, comunque, qualcuno sembrerebbe essere arrivato prima dei romanzieri francesi, nel maggio del 2003 Piazza Editore ha stampato il libro 2084, opera di un Anonimo Trevisano. Si tratta di un romanzo distopico che racconta di un’Italia divenuta un protettorato saudita (nonché parte integrante del terzo mondo) e di un Veneto deturpato, in cui l’Islam è imposto con la violenza e il Cristianesimo è perseguitato.
In apertura al suo testo, il misterioso autore avverte di aver ideato un’opera genericamente antitirannica, ma lo scenario è spaventoso: le chiese sono diventate moschee o depositi, i campanili sono stati trasformati in minareti, la lapidazione è entrata nella quotidianità, le statue vengono distrutte, gli affreschi coperti, documenti antichi e moderni sono dati alle fiamme e i Leoni di San Marco vengono scalpellati per cancellare la storia, come vendetta per la resistenza opposta dai veneti all’avanzata turca. Nella narrazione, Treviso è soprannominata “la perla dell’Islam” e le sue strade sono ribattezzate con nomi di jihadisti. In questi quadretti macabri, esponenti del clero, progressisti e criminali comuni, sono stati i primi a convertirsi al culto professato dai governanti per rifarsi una vita e occupare un posto nelle nuove gerarchie.
Come è scritto nel Vangelo di Giovanni, con Gesù la luce di Dio è venuta nel mondo, ma per vantaggi personali gli uomini hanno preferito ad essa il buio:
“La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno preferito le tenebre alla luce, perché le loro opere erano malvagie. Chiunque infatti fa il male, odia la luce e non viene alla luce perché non siano svelate le sue opere.” (3,19-20)
E tali apostasie non stupiscono, come scrisse Agostino:
“[Essi] Non erano dei nostri. Tutti gli eretici, tutti gli scismatici sono usciti dalle nostre file, sono usciti cioè dalla Chiesa. Non ne uscirebbero se fossero dei nostri. Non erano dunque dei nostri già prima di uscire.” (Commento alla prima lettera di Giovanni)
Il romanzetto anonimo che stiamo analizzando, tuttavia, non raggiunge mai un respiro degno di riflessioni veramente cristiane e, sin dalle prime pagine, si mostra più simile a una storiella da bar.
Gli unici che resistono alla dittatura musulmana sono i guerriglieri cattolici che si sono asserragliati in Cansiglio, alleandosi con un gruppo terroristico irlandese. 2084 è realistico nella stessa misura in cui Il dittatore dello stato libero di Bananas può essere considerato un documentario di geopolitica... In parole povere è il vaneggiamento di uno sconosciuto Pasquino. Tutto si riduce a un soliloquio in cui si alternano con leggerezza violenze inaudite, umorismo nero e comicità di bassa levatura con riferimenti satirici a fatti di cronaca e personaggi noti.
Quello descritto in questo volume è un Islam di fantasia in un universo surreale, che non sfigura vicino al mondo di Eragon o a quello dei Puffi. L’Anonimo Trevisano, quindi, non merita di essere considerato il precursore di Houellebecq, che ha cercato invece di immaginare una vicenda impostata su canoni plausibili.
2084 si risolve in un delirio edonistico in cui trionfa il vecchio motto: “chi si fa gli affari propri campa 100 anni”, 100 anni di ignavia, ovviamente... Ma ai protagonisti della trama un secolo di ignavia va benissimo, purché innaffiato di vino, sesso libero, soppressa e anche un po’ di tabagismo. Sembra che siano questi gli ingredienti per un’ipotetica convivenza idilliaca... Come abbiamo fatto a non pensarci prima!
Il libro è sconsigliato agli appassionati di storia delle religioni, ma pure ai lettori comuni: davanti alle sue pagine la sensazione dominante è un forte imbarazzo.
2084. Treviso perla islam
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