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Recensioni di libri

Venere privata di Giorgio Scerbanenco

Una storia cruda, a tratti violenta, mai volgare, mai indulgente a dettagli pruriginosi.

Angela Mazzotti Pubblicato il 27-11-2013

6

Venere privata

Venere privata

  • Autore: Giorgio Scerbanenco
  • Genere: Gialli, Noir, Thriller
  • Categoria: Narrativa Italiana

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Duca Lamberti è l’investigatore dilettante protagonista di questo romanzo giallo, un uomo sconfitto che ha appena finito di scontare tre anni di galera per aver voluto, lui dottore, spinto da un impulso di pietà, praticare l’eutanasia su una sua paziente in un periodo in cui in Italia della “morte dolce” non si poteva neppure parlare.
Costretto dalle circostanze ad accettare un lavoro insolito, viene reclutato da un grosso industriale di Milano per affiancare il figlio ventenne alcolista e tentare di fargli perdere il vizio. La sua sensibilità di uomo, accompagnata dalla sua esperienza di dottore, lo portano ad individuare nel ragazzo un disagio più profondo legato a un episodio della sua vita recente che lo ha segnato nello spirito. Da qui parte l’investigazione che porta Lamberti e Davide a scavare in un fatto accaduto un anno prima, a scoprirne i collegamenti col mondo della prostituzione e dello sfruttamento, a individuarne i responsabili e assicurarli alla giustizia, riuscendo così anche a dissipare l’angoscia e il rimorso che attanagliavano il ragazzo e a fargli riacquistare la serenità. Il risultato positivo, tuttavia non è senza prezzo.

Una storia cruda, a tratti violenta, mai volgare, mai indulgente a dettagli pruriginosi, come potrebbe fare un libro sullo stesso tema scritto oggi. Un tempo, infatti, a certi aspetti si accennava, si sorvolava, lasciando intuire al lettore senza sollecitare una fantasia morbosa, come nei romanzi contemporanei. Una storia condotta sul filo della tristezza, del fallimento esistenziale che coinvolge un po’ tutti i personaggi, ognuno per un motivo diverso, e dove anche la soddisfazione dell’obiettivo raggiunto è amareggiata dalle circostanze che l’accompagnano. Una storia che sembra adombrare, pur su piani del tutto diversi, la vita stessa dell’autore, una vita dura, segnata da lutti, da privazioni, da difficoltà che non inducono all’ottimismo. Duca è il lucido testimone di queste tragedie minori, vissute nella solitudine e nell’indifferenza, nel caldo soffocante e viscoso della grande città che dà ricetto a tutti, ricchi e poveri, onesti e delinquenti, buoni e cattivi, senza giudicare e senza perdonare. Una storia che si snoda in modo coinvolgente, incalzante, che non concede momenti di rilassamento, che non si può abbandonare, perché solo alla fine si può tirare un sospiro di sollievo, ma è comunque un sospiro amaro.

Venere privata. La prima indagine di Duca Lamberti

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Venere privata

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Commenti: 5

  • Rita Branca
    3 gennaio 2015, 06:56

    Condivido completamente questa bella recensione, fatta eccezione per un solo dettaglio, quando, descrivendo il comportamento di Duca Lamberti nei confronti degli altri, l’autrice dice “senza giudicare”... non sempre mi pare sia esatto, per esempio il protagonista medico, creatura per molti versi straordinaria, è impietoso nei confronti del fotografo gay, che è descritto, per questa sua caratteristica, con grande disprezzo e disgusto. Come lettrice ho pensato che essendo l’opera stata pubblicata negli anni sessanta, tale atteggiamento rispecchi bene l’umore generale del mondo maschile nei confronti di quella categoria, più che per intima convinzione, forse, per ipocrita ufficiale omologazione, come se ciò bastasse ad affermarne la propria differenza e superiorità. Allo stesso modo si rimane colpiti, invece, dal fascino che Duca subisce dall’androgina e anticonformista Livia, contrasto piuttosto illogico, a me pare. Evidentemente ciò non costituisce un pericolo per la reputazione maschile, ritenendo che essere attratti da manifestazioni lesbiche o comunque non tradizionalmente approvate non compromette la virilità agli occhi della società.

  • Angela Mazzotti
    3 gennaio 2015, 16:30

    Cara Rita, grazie del tuo commento alla mia recensione. E’ vero : nel libro compaiono espressioni omofobiche che colpiscono il lettore odierno e ne denunciano la datazione. Quello che volevo sottolineare, forse in modo un po’ affrettato, è l’atteggiamento disincantato, ma partecipato, a volte compassionevole, altre irritato, sempre profondamente coinvolto di Duca Lamberti, da cui traspare - a mio avviso - il sentimento dello stesso Scerbanenco sui mali della società, spesso frutto di mancanza di equilibrio, di pietas, di amore. Lamberti, pur con le sue debolezze e contraddizioni, è un personaggio bello dentro, profondamente onesto e pulito, e quindi capace di contrastare le brutture con cui si confronta, è la voce della speranza dell’autore perché pur affrontando ogni genere di depravazioni non manca di comunicare un messaggio positivo e di fiducia nell’umanità.

  • Rita Branca
    3 gennaio 2015, 20:40

    Grazie, sono totalmente d’accordo. Alla prossima!

  • Giovanni
    11 gennaio 2016, 19:13

    L’articolista, secondo me, ha colto in pieno la psicologia e il carattere del protagonista Duca Lamberti.
    Il commento della signora Branca mi ha dato la sensazione di uno spaccare il capello in quattro.
    Complimenti ad Angela Mazzotti per la qualità della recensione.

  • Angela Mazzotti
    13 gennaio 2016, 15:37

    Grazie Giovanni, sono lieta che Duca Lamberti sia un personaggio che piaccia anche a te.

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