Vado da Francesco
- Autore: Enzo Fortunato
- Genere: Religioni
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2014
“Nel corso degli anni, il Sacro Convento d’Assisi è stato teatro di visite ufficiali e di incontri riservati, di messaggi pubblici e di testimonianze private”.
Padre Enzo Fortunato, francescano conventuale, Direttore della Sala stampa del Sacro Convento di Assisi, in Vado da Francesco, volume diviso in cinquantuno capitoli, ha raccolto e raccontato alcuni di questi “straordinari e indimenticabili momenti” che ha vissuto in prima persona. “Uomini e donne, poveri e potenti, pellegrini al Sacro Convento di Assisi”, come recita il sottotitolo del testo, che sono venuti in Umbria per respirare la spiritualità del luogo che ha visto nascere, predicare e morire San Francesco (1182 - 1226), e per raccogliersi in preghiera sulla tomba del Poverello.
Un’inarrestabile fiumana di gente, ricordiamo che ogni anno sei milioni di pellegrini si recano nella Basilica di San Francesco, che comprende malati, sofferenti, poveri, personaggi famosi, una sequenza “che è la quotidianità, povera e modesta, prediletta dal Santo”, come ricorda nella Prefazione il Cardinale Gianfranco Ravasi, Presidente del Pontificio Consiglio della Cultura e delle Pontificie Commissioni per i Beni culturali della Chiesa e di Archeologia sacra. Quattro Papi sono venuti nel corso degli anni a portare qui la loro testimonianza, a partire da Giovanni XXIII nel 1962, Giovanni Paolo II nel 1978 pochi mesi dopo la sua elezione al soglio pontificio e nel 1982. Wojtyla nel 1986, scelse Assisi per lo storico incontro preghiera, che vide cinquanta rappresentanti delle Chiese cristiane e sessanta delle altre religioni mondiali riunirsi insieme nella città del Santo Patrono d’Italia, per pregare per la Pace. La stessa cosa avvenne nel gennaio 1993, anche Benedetto XVI nell’ottobre del 2011 decise di ripetere il gesto del suo predecessore coinvolgendo alcuni non credenti ugualmente attratti “dalla luce di Francesco”. E poi è arrivato il Papa giunto dalla fine del mondo, il quale non a caso ha scelto lo stesso nome del Santo di Assisi “per delineare la fisionomia profonda del suo ministero”.
Il Sacro Convento d’Assisi è diventato progressivamente un luogo d’incontro e di dialogo, cuore del francescanesimo e di una comunità religiosa che ha il compito di custodire il corpo di San Francesco, comunità che non vive ripiegata su se stessa ma che proprio dalla testimonianza del Santo trae ogni giorno ispirazione per la sua opera di pacificazione, dialogo e accoglienza.
A tutti gli uomini di buona volontà che hanno bussato alla porta del Sacro Convento, è stata data loro accoglienza, sia fossero giovani in cerca di risposte ai loro interrogativi sul vivere, sia fossero protagonisti, testimoni grandi e piccoli di un mondo in trasformazione.
Personaggi quali Bruce Springsteen, Renato Zero, Luca Zaia, primo leghista a entrare nel Sacro Convento, Lucio Dalla che si considerava “giullare di Dio” come Francesco, il leader polacco Lech Walesa, Michail Gorbaciov, Tareq Aziz, e molti altri ancora. Per tutti loro andare da Francesco ha assunto il significato di un cammino, come gli antichi pellegrinaggi verso i santuari dove si custodivano i corpi degli apostoli e dei martiri. Vado da Francesco per ritrovare “lo spirito d’Assisi”, perché la via è una metafora della vita, che ha anch’essa una partenza, un percorso e una meta.
È straordinario come a otto secoli di distanza il messaggio francescano sia ancora così attuale, che Jorge Mario Bergoglio, il Papa della tenerezza e della Misericordia lo ha voluto porre al centro del suo ministero petrino. Anche le campane della Basilica di San Francesco hanno suonato a festa dopo l’annuncio a sorpresa del Santo Padre nel giorno del secondo anniversario al soglio di Pietro, avvenuto il 13 marzo 2013, di indire un “Giubileo straordinario che abbia al suo centro la misericordia di Dio. Sarà un Anno Santo della Misericordia”, come ha specificato lo stesso Bergoglio.
L’Anno Santo inizierà il prossimo 8 dicembre, nel cinquantesimo anniversario della chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano II e durerà fino alla festa di Cristo Re, il 20 novembre 2016.
Intanto prosegue la raccolta fondi per il restauro degli affreschi della Basilica di San Francesco d’Assisi. I frati del Sacro Convento, infatti, hanno lanciato un appello affinché vengano salvate le pitture dei maestri seicenteschi e trecenteschi che hanno scritto la storia dell’arte nella città del Santo. L’obiettivo è di ridare luce a 620 metri quadri di affreschi nella Basilica Inferiore che hanno bisogno di cure. Il costo dell’opera complessiva è di 458.616,12 euro, di cui 175.999 per la cappella e 282.617,12 per i restanti 420 mq. Per poter donare basta collegarsi al sito www.sanfrancesco.org, dove è possibile trovare tutte le informazioni.
“Da Assisi parte la grande campagna solidale per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza e il valore degli affreschi della basilica di San Francesco d’Assisi, un patrimonio inestimabile che ci permette, a distanza di quasi 800 anni, attraverso le pitture di Giotto, Cimabue, Lorenzetti, Simone Martini e Sermei, per citarne alcuni, di trasmettere la straordinaria figura del Santo attraverso quello che definiamo il primo film a colori. Ed è solo grazie alla conservazione dei loro affreschi che è possibile ammirare ancora oggi la bellezza tramandata nel tempo”
ha precisato padre Fortunato.
Vado da Francesco: Uomini e donne, poveri e potenti, pellegrini al sacro convento di Assisi
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