Una vita partigiana. Perché la battaglia per i nostri diritti continua ancora oggi
- Autore: Teresa Vergalli
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2023
Nel libro Una vita partigiana. Perché la battaglia per i nostri diritti continua ancora oggi (Mondadori 2023, Collana “Strade blu”) l’autrice Teresa Vergalli, nata a Bibbiano, Reggio Emilia, l’11 ottobre 1927, racconta quando giovanissima fu attiva come staffetta partigiana nella zona a Sud della via Emilia durante la Seconda guerra mondiale e il suo impegno politico nel dopoguerra.
“Il mio racconto inizia in una casupola miserella nell’Appennino reggiano, poco sotto i ruderi del castello di Canossa, proprio quello in cui visse Matilde, la Gran Contessa”.
Ci sono esistenze che rappresentano una testimonianza continua, sono dei riferimenti ed esempio per le giovani generazioni, i cui racconti autobiografici nascono per ricordare a chi negli anni Trenta e Quaranta del XX Secolo non c’era, quanto difficili, limitanti e gelidi fossero quei tempi, e quanti passi avanti abbiamo fatto.
È il caso di Teresa Vergalli, staffetta partigiana in Emilia-Romagna nel 1944-1945, nome di battaglia Annuska, che ha dedicato tutta la vita all’antifascismo e alla difesa dei valori della democrazia. Non solo, convinta che la battaglia per i nostri diritti continui ancora oggi, terminata la guerra è stata una attivista dell’Unione Donne Italiane e redattrice del periodico “Noi Donne”. Inoltre ha insegnato fra gli anni Settanta e Ottanta in una scuola primaria della periferia romana, la “Don Paolo Albera” a Cinecittà – Don Bosco, dove la Vergalli ha messo in pratica le teorie più innovative del Movimento di Cooperazione Educativa. Una lunga esistenza operosa, il cui impegno è iniziato presto, quando Teresa era solo una ragazzina minuta, dall’aspetto comune, con “due misere treccine” che scendevano ai lati del viso.
“Sono diventata partigiana. Partigiana combattente”.
Nata in una famiglia contadina della Val d’Enza, nel giugno del 1933, quando la piccola Teresa ha solo cinque anni, suo padre Prospero viene arrestato, vittima del trionfo del fascismo, che l’aveva trovato nemico e lo perseguitava. L’uomo tornerà a casa solo dopo sette mesi, amnistiato per il decennale del regime fascista nel dicembre 1933. All’inizio della II Guerra Mondiale nel 1941, la giovane Teresa studia alle Magistrali a Reggio Emilia e nel 1943 è pronta ad aiutare suo padre, già coinvolto con la Resistenza e il Comitato di Liberazione Nazionale. Nel febbraio del 1944, non potendo più frequentare la scuola a causa della guerra, Teresa decide di partecipare attivamente alla Resistenza, iniziando così come staffetta, a percorrere tutta la zona a Sud della via Emilia per portare messaggi e documenti, oltreché accompagnare dirigenti e responsabili militari della provincia e anche del Nord Italia.
Tra il 1944 e il 1945 Teresa si è ritirata in montagna per sfuggire ai rastrellamenti, poi è tornata di nuovo in pianura a organizzare i Gruppi di difesa delle donne per la Resistenza e l’emancipazione, a tenere un’infinità di colloqui e piccole riunioni segrete per l’educazione democratica della popolazione e degli stessi partigiani.
Era arrivato il momento di ricostruire una nuova Italia, partendo proprio dal 25 aprile, Festa della Liberazione, nata per commemorare la liberazione del nostro Paese dal nazifascismo, la fine dell’occupazione nazista e la definitiva caduta del regime fascista. Giorno fondamentale per la storia d’Italia e simbolo della Resistenza.
Festeggiare il 25 aprile, sì, rammenta Teresa Vergalli, ma ricordiamo che ancora oggi, purtroppo, siamo chiamati a discutere di pace, di diritti delle donne, di scolarizzazione per tutti.
Ma comunque vediamo ogni giorno traballare, messe a rischio, le nostre conquiste.
Perché i diritti di tutti, precisa questa ragazza del secolo scorso, equivalenti per donne e uomini, per anziani e giovani, sono la chiave per l’avvenire.
“La libertà è l’unico modo per vivere una vita degna di essere vissuta, piena di speranza, di aspirazioni, di possibilità”.
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