Uccidere per Satana. Criminalità e devozione al demonio
- Autore: Massimo Centini
- Genere: Religioni
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2015
In quattro-parole-quattro: il diavolo non esiste. Esistono persone che ci credono a tal punto da addebitargli le azioni più deplorevoli di questo mondo. Messa ancora in altri termini: non nego l’esistenza dei praticoni e degli illusi dell’occulto (spiritisti, bestie di satana, messe nere, persino dischi inneggianti a Satana), quello che nego è che valgano come prova dell’esistenza del demonio. Nessuna possessione, insomma, piuttosto disturbi mentali (o stolida suggestione) sfociati in aberrazioni o azioni violente. Basta dare un’occhiata al piano ravvicinato di Charles Manson che campeggia sulla copertina di “Uccidere per Satana. Criminalità e devozione al demonio” (L’Airone, 2015). L’assassino ha uno sguardo che fa paura, uno sguardo palesemente malato, da folle e non certo a causa di maleficio. Quello di Manson e del massacro di Bel Air è solo uno dei “casi” di nera diabolica ripresi e analizzati nei particolari da Massimo Centini per questo libro. Nessun compiacimento, nessuna prurigine da Cronaca Vera: l’obiettivo è antropologico, la serietà d’indagine idem.
“Uccidere per Satana” è una raccolta di storie maledette - storie maledettamente esemplari - che dalla notte del medioevo della caccia alle streghe arriva ai giorni nostri delle adolescenti-assassine di Chiavenna. Un excursus dall’apparente odore di zolfo legato al filo “nero” (più che rosso) del male commesso in nome del diavolo. Delitti di possibile matrice satanista, a cavallo tra mitologia e storia criminale, come quelli attribuiti al fantomatico Jack lo squartatore, alle Bestie di Satana o al Mostro di Firenze. Storie affioranti spesso dalla notte dei tempi, come quelle legate al mito della licantropia (Pierre Bourgot) o alla patologia del vampirismo (Erzsèbet Bàthory), alcune finite persino sul grande schermo, come il caso della strega di Blair. Anche in forza della sua prossimità con suggestioni da inconscio collettivo, “Uccidere per Satana” è un libro che interessa e che appassiona. Un’indagine che può risultare persino terrorizzante: non certo per il tema del diavolo che affronta, quanto piuttosto perché dimostra sin dove può spingersi la mente umana quando deraglia dalla razionalità e lascia il campo aperto alle proprie ossessioni.
Uccidere per Satana. Criminalità e devozione al demonio
Amazon.it: 11,40 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Uccidere per Satana. Criminalità e devozione al demonio
Lascia il tuo commento