Stranieri a noi stessi
- Autore: Rachel Aviv
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2024
Rachel e Hava, due ragazzine, due amiche, simili (entrambe affette da anoressia) e, allo stesso tempo, diverse. Queste giovani, di cui una è l’autrice, sono parte fondamentale di Stranieri a noi stessi , scritto dall’americana Rachel Aviv, pubblicato da Iperborea e tradotto da Claudia Durastanti.
Rachel conosce Hava quando finisce in ospedale a soli sei anni per anoressia, ma la Aviv, a differenza dell’amica - per la quale ha una vera a propria venerazione - a un certo punto lei riprende a mangiare e a vivere.
Poi, pagina dopo pagina, arrivano Ray, Bapu, Naomi, Laura e Hava.
Loro sono i cinque protagonisti, le cinque vite nelle quali la Aviv ci porta, alla scoperta del vissuto di ognuno dei protagonisti, dove l’Io minato dalla malattia mentale cerca di sopravvivere a sé stesso e ciò che lo circonda.
Ray è un medico americano che dopo il grande successo entra in crisi personale, familiare e lavorativa. La sua è una vera e propria implosione che non solo lo porterà a fare dentro e fuori dagli ospedali, ma anche a cambiare terapie, a iniziare un memoir, a tentare di riallacciare i rapporti con i figli e a pensare a come vendicarsi di quei medici che lo hanno avuto in cura per anni.
Dopo di lui, la scrittrice ci porta in India, da Bapu, una donna, da un lato, travolta da una forte misticismo religioso che la porta ad allontanarsi per lunghi periodi da casa e a essere venerata negli ashram e, dall’altra, secondo la sua famiglia, bisognosa di cure.
In questo caso per capire il senso della fede di Bapu e la malattia, l’autrice ricostruisce la storia della donna attraverso i racconti dei figli e della nuora, perché quel modo di essere di Bapu, a volte così silenziosa ed estraniata dal mondo in quanto travolta dalla fede, influenza la sua esistenza e tutto il suo universo di relazioni familiari.
Un’altra storia è quella di Naomi, giovane madre finita in prigione per psicosi anche violente. La sua vicenda è una discesa in un mondo di paure e ossessioni, dove le proprie origini, il colore della pelle e il luogo nel quale vive sembrano diventare altri elementi che incidono sulla malattia mentale e sul percorso di cura.
Altro caso è quello di Laura, giovane studentessa americana ad Harvard, il ritratto della perfezione - all’apparenza- perché dentro di lei c’è qualche cosa che la consuma e che la porterà a usare e abusare di psicofarmaci, tanto da arrivare a prenderne una ventina e, a un certo punto, a non capire più che fare per provare a stare meglio.
Leggendo il libro ci resnde conto della sua struttura circolare, nel senso che si apre con Hava ragazzina e si chiude con Hava adulta, alle prese con quella sua perenne e costante lotta contro l’anoressia e con quel sentirsi estranea a se stessa che la consumerà sempre più. Stranieri a noi stessi è un viaggio dentro a cinque esistenze tormentate dalla malattia mentale, dalle ossessioni, dalle paure che diventano un fenomeno incontrollabile e fonte di profondo male di vivere da affrontare comunque, per andare avanti verso un nuovo - si spera - domani.
Tra le pagine del saggio la Aviv non si sofferma solo sui protagonisti e sul quel loro sentirsi estranei a loro stessi, perché la pluripremiata giornalista del New Yorker evidenzia anche gli effetti – a volte devastanti - che le psicosi e le malattie mentali hanno sulle persone che stanno attorno al malato e le conseguenze che il contesto dove si vive e lavora può avere sulla persona affetta da malattia mentale.
Stranieri a noi stessi di Rachel Aviv è un’accurata indagine nella mente e nell’animo umano, dove quel percorso di raccontarsi e il “farsi raccontare” dagli altri, non deve essere inteso come una forma di fragilità, perché esso diventa un utile mezzo per conoscersi e provare a sentirsi meno stranieri a sé stessi.
Stranieri a noi stessi
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