Sottobosco di Sara Strömberg

Sottobosco (Fazi, 2025, trad. di Renato Zatti) è un romanzo poliziesco dell’autrice svedese Sara Strömberg e ha come protagonista l’ex giornalista Vera Bergström, che indaga su un omicidio nella sua regione natale, Åre, nella Svezia settentrionale.

Vera ha cinquantasei anni e vive la propria menopausa con tristezza, poiché questo periodo è coinciso con la recente fine di una relazione durata trent’anni, dalla quale purtroppo non erano neppure nati figli. Ha perso il lavoro di giornalista e lavora come assistente in una scuola a Järpen, nella fredda Svezia. Poi avviene un omicidio e il suo vecchio capo la contatta per chiederle di scrivere degli articoli sul fatto.

“A proposito, hai sentito che c’è stato un omicidio?”
“Omicidio?” Percepii un sapore metallico in bocca.
“La donna morta che un proprietario terriero ha trovato in una torretta di caccia nel bosco fuori Kall, una settimana fa. È stata chiaramente assassinata… Secondo la polizia è stata aggredita brutalmente. Di più non so. Magari dovresti fare qualche ricerca.”

Lentamente ma inesorabilmente Vera viene trascinata in questo mondo che pensava non le appartenesse più; non riesce a liberarsi dal pensiero del gesto di tanta efferata violenza e inizia a indagare da sola, riprendendo quindi i vecchi contatti con il giornale e mettendosi in situazioni spiacevoli e pericolose.
La donna assassinata si chiamava Isabella e il suo corpo viene ritrovato in un’area di disboscamento abbandonata, ma una settimana dopo che la polizia locale ha svolto il suo lavoro i media non hanno ancora riportato la notizia dell’omicidio. Mano a mano che si procede nella lettura s’intersecano due filoni narrativi: l’omicidio di Isabella e la storia di Maria, una ragazza, poco più che adolescente, le cui vicende, inizialmente, paiono assolutamente distaccate. La storia si rivela ben più complessa di quanto si possa immaginare. Isabella e Maria hanno molto, molto in comune. Vera dovrà seguire le tracce delle loro vite mentre, nel frattempo, un’altra morte sospetta ha luogo nello stesso paese. Mano a mano che Vera procede nelle sue ricerche, oscuri segreti vengono alla luce e creano una storia avvincente.
A fare da sfondo all’intera vicenda c’è il paesaggio: le descrizioni ambientali sono splendidamente reali e fatte di freddo, di sporcizia, di umidità, ma anche del fascino che si può trovare nella natura. I personaggi sono particolari e interessanti: tutti hanno avuto una vita breve ma intensa, purtroppo spesso toccata da fatti cruenti. Molte sono le tematiche toccate: la solitudine, il desiderio di cambiare ma anche e soprattutto il Male. Di quest’ultimo l’autrice parla attraverso i suoi personaggi. Ci si chiede: cosa porta a ciò? Le esperienze, la vita familiare o, anche, una componente genetica?

Si lascia ai lettori la curiosità di porsi domande e magari di rispondere leggendo, una dopo l’altra, le pagine di Sottobosco, il thriller che giustamente fa di Sara Strömberg una fra le migliori gialliste svedesi.