Slow Man
- Autore: J. M. Coetzee
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2006
Scritto nel 2005, Slow Man è un romanzo che rispecchia perfettamente lo stile e le tematiche care all’autore. Tornano pertanto il disagio dello sradicamento geografico e linguistico, la malattia, la menomazione tanto fisica quanto psicologica di chi si appresta a entrare nella stagione autunnale della vita, il rapporto col corpo che cambia e non risponde alle aspettative, la paternità e l’esclusivo rapporto che lega un genitore ai figli, unico lascito che ognuno di noi ha da regalare al mondo.
Paul Rayment, il protagonista, è un divorziato sessantenne che non ha avuto figli. Conduce una vita grigia e piatta, ma non sembra curarsene più di tanto. Ha un appartamento tutto suo, la passione per le vecchie fotografie con cui tramandare la "storia di un paese senza storia", l’Australia, e qualche amica che gli fa compagnia di tanto in tanto. Un giorno, però, un incidente stradale gli costa l’amputazione di una gamba e lo riduce a uno stato di impotenza più psicologica che mentale. Inadeguato e triste, Paul si innamora dell’infermiera chiamata a occuparsi di lui, una donna sposata, madre di tre figli. Marijana e i suoi figli, i figli che Paul non ha mai avuto, e soprattutto il primogenito Drago, diventano la sua ossessione.
L’incidente stradale che lo catapulta in una stanza d’ospedale assume i tratti di una rinascita, perché per ogni nuova vita è necessaria una morte. Paul deve sprofondare nell’abisso della depressione, incapace di accettare sia l’assenza della gamba che la presenza di una protesi, deciso a rimanere "a metà", "creatura d’aria costretta ad affrontare tutto il peso della propria corporalità". Questa la definizione che ci dà di lui Elizabeth Costello, protagonista dell’omonimo romanzo di Coetzee, Elizabeth Costello. Elizabeth è una scrittrice di settant’anni, malata di cuore, madre di due figli lontani, che piomba nella vita di Paul senza un motivo apparente, "chiamata" a lui, l’uomo senza la gamba, così come è stata chiamata da altri in precedenza. Non importa quanto Paul la detesti e non voglia avere niente a che fare con lei: Elizabeth non può lasciarlo in pace, deve seguirlo e vedere cosa farà della sua vita. Come una scrittrice col proprio personaggio, deve prendere nota del suo prendere forma, pagina dopo pagina, persuadendo a quest’azione e sconsigliando l’altra. Eterea e onnisciente, Elizabeth compare e scompare dalla scena, accompagnando Paul attraverso ogni tappa della sua riabilitazione corporea e spirituale.
Perché sta lì ad annusare l’aria all’infinito prima di tirare fuori la testa. Perché ogni benedetto passo le costa tanto sforzo. Non le sto chiedendo di diventare una lepre, Paul. Ma la scongiuro di guardare dentro il suo cuore e cercare di trovare all’interno del suo carattere di tartaruga, all’interno della sua varietà di passione da tartaruga, il modo per accellerare...
Paul è uno "slow man", una "tartaruga" in un mondo che corre veloce e non rimane ad aspettare chi non sta al passo coi tempi. Glielo ripetono i figli di Marijana, le vecchie foto stesse, e poi Elizabeth, angelo custode dalla presenza ingombrante. Pur disapprovando l’amore sbocciato per la giovane e impegnata Marijana, Elizabeth prende Paul per mano e lo guida verso scelte difficili, incitandolo a evitare l’inerzia e il nichilismo, perché tutti hanno bisogno di un po’ di affetto, anche due creature ormai "vecchie" e "brutte" come loro due.
Slow man
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