Scusate il ritardo mentale
- Autore: Brianna
- Genere: Libri da ridere
- Categoria: Saggistica
- Anno di pubblicazione: 2020
Invece di pagare uno psicologo, meglio frequentare uno stupido: quando l’autostima si abbassa, ti farà sentire automaticamente più intelligente. Come in questo esempio, ogni riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente voluto, nei pamphlet tutti aforismi e humour corrosivo di Brianna. Scusate il ritardo mentale è uscito in prima edizione nel febbraio 2020, a minaccia covid ancora offline, in prima ristampa tre mesi dopo, a pandemia conclamata. In barba al virus, ha fatto ridere allora e fa ridere a maggior ragione oggi, a insidia dimenticata. È un volumetto della collana demenzial-caustica “Fuorismi”, della casa editrice Nepturanus (96 pagine, illustrate in bianconero, formato mini pocket 12x16,5 cm). La traduzione del Brianna pensiero sferzante è di Arianna Muti, riuscita e super spiritosa.
Dire che quello in copertina è lo pseudonimo di Elisabeth V. A. non chiarisce gran che sul conto dell’autrice, a conti fatti. Per sapere di più, occorre rivolgersi alla redazione del giovane marchio ferrarese, solo dopo una divagazione: Brianna sta a Fuorismi, quanto Fuorismi a Nepturanus, editore ferrarese altrettanto fuori delle righe che, per sottolineare che è una piccola casa editrice, si presenta “capanna editrice”, fa presente che essere dilettanti che lavorano in maniera professionale è meglio di professionisti che operano in modo dilettantesco e premette che se i libri sono fatti per chi vorrebbe essere altrove, loro sono “l’Agenzia Viaggi” che fa per quei “chi”.
Fatto sta che la risposta dei Nepturanus boys and girls è controproducente, invece di chiarire le idee le confonde ancora di più, sotterrandolo sotto una valanga di nonsense, di battute stravaganti, di trovate brillanti, spiazzanti-ribaltanti. Infatti, sostengono che i testi della collana surreal-sarcastico-demenziale sono tanto provocatori, quanto l’autrice è particolarmente provocante (N.d.R).
Da non leggere in tempi di guerre e catastrofi ambientali: potrebbe perfino mettere di buon umore.
Strappa un sorriso, ma non spiega niente. Aggiunge un solo dato anagrafico: la nascita in un anno di nascita imprecisato nella seconda metà degli anni Ottanta. È l’unica indicazione, tra le tante dis-informazioni sulla bella Elisabeth-Brianna, sospetta quarantenne, quindi, che ha lavorato in pubblicità come “copriwater”, cambiando aria perché anche quella del “water” non era delle migliori. Una stravaganza per criptare un passato anche da copywriter?
Gli aforismi di Fuorismi nascono dall’osservazione della gente intorno e del loro difettoso modo d’essere, di fare, di pensare (poco e male).
Non c’è bisogno di grandi sforzi per fare umorismo demenzial-surreale sulla realtà: è la realtà stessa a essere ridicola, demenziale, surreale.
Parafrasando Woody Allen: l’umorista si fa pagare per farti notare quello che potresti osservare gratis da solo.
Certo che Fuorismi e Brianna sono pappa e ciccia, della stessa pasta. Un matrimonio riuscito, risparmiando le spese per una festa di nozze ipertrofica, con invitati tutti i lettori della scrittrice tagliente come una lama. È persuasa e se ne duole che il mondo è pieno di cretini. La causa sembra genetica: si accoppiano tra loro e procreano soltanto simili. E di stupidi, a partire da lei stessa: dopo averli odiati da sempre, ha scoperto che “il massimo della stupidità” è prendersela con gli stupidi e, da quel momento, ha preso a odiarsi. E di gente che non ne fa una giusta. Un’amica un po’ imbranata col telefonino ha mandato un messaggino sbagliato all’uomo sbagliato: “si è data la Whatsapp sui piedi”. Badate che la finta stupidità è vera intelligenza, la finta intelligenza è vera stupidità. Comunque, sono irrecuperabili quelli che in vita loro “non si sono mai sentiti un cretino”.
Variazioni sull’ottusità: tra il rimbambito e l’idiota c’è differenza, il secondo è un deficiente “a tutto tonto”. Se un No vax assicura d’essere vaccinato contro la stupidità, vuol dire che parla d’inutilità dei vaccini con cognizione di causa. Che poi, la stupidità è una dote innata dalla nascita, ma nel corso della vita si può sempre “perfezionare con l’esercizio”. Non c’è rimedio, perché se l’intelligenza può scemare, “la scemenza non potrà mai diventare intelligente”. C’è un barlume di speranza: la superiorità femminile si dimostra nel lasciar credere agli uomini che le donne “sono meno intelligenti di loro”. Infatti, quando i maschi incontrano una donna intelligente, scappano: “per sedurli bisogna fare le sceme”.
Nei rapporti di coppia, non si può far cambiare uno stupido, però si può sempre cambiarlo “con un altro stupido”. Dopotutto, le cretine non si mettono mai con gli intelligenti, sono per la “parità dei fessi”. Non solo le persone possono essere cretine, anche i computer. Più che altro, ottusi. Certo, sono velocissimi, mentre l’uomo è lento ma spesso è intelligente: se si accoppiano, nasce qualcosa di buono. Tutto sta a non delegare l’operazione ai burocrati, capaci soltanto di accoppiare “a un PC lento un uomo cretino”.
Sono solo alcune perle tra le perle. Mica le vorrete tutte? Per chiudere, un aforisma fuori tema, tra i suoi, ma centratissimo. Chi sceglie di abitare lontano dalle grandi metropoli, ha spesso un’intelligenza “fuori dal Comune”. E ricordate che il più grande problema dell’umanità non sarà mai l’aquila che si crede un pollo, ma “un pollo che si crede un’aquila”.
Scusate il ritardo mentale
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