

Polimeri
- Autore: Roberto Saporito
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2025
A Roberto Saporito viene sempre detto del suo stile raffinato e lineare come fosse una sua prerogativa, ma anche un suo limite. Questo indulgere nella paratassi, con frasi che hanno qualcosa di aforistico. La verità è che lo scrittore si dibatte tra realtà e finzione, e anche il realismo arranca sotto il peso della finzione narrativa. In questo suo breve romanzo dal titolo Polimeri (Cose note edizioni, 2025), l’incipit è sulla figura di un attore italo-americano che comincia a invecchiare ma, in modo bizzarro e casuale, viene richiesto per film e serie televisive proprio nel presente, nonostante i suoi cinquantadue anni, con una ex moglie e una figlia che ha molto trascurato e di cui non sa niente.
Saporito le disperazioni esistenziali le stempera con i soldi, una bella vita, sempre in aeroporto per un nuovo volo. La vera disperazione è stata continuare nella realtà a recitare il personaggio che si era creato nell’Actors Studio. Funzionava e funziona, anche se il conto è salatissimo: una vita che lo scrittore tratteggia così:
Ho vissuto una vita da impostore? Può darsi. In fondo nella vita tutti recitiamo, chi più chi meno, chi bene chi male.
Assistiamo a una vita comoda e di lusso, nei limiti, di un uomo che ha scelto di essere attore anche nella vita. Questo scollamento ricorda molto la vita dell’artista Andy Warhol, che negli anni Sessanta e Settanta decise di recitare sempre, costantemente. In Italia una vita che è "altro da sé" sono i protagonisti dei film di Michelangelo Antonioni dove si parlava di "alienazione".
Quando arriva a Los Angeles per una serie in streaming, gli viene assegnata una villa con una grande piscina, ma è tutto esposto, come se ci fossero delle persone che guardano quel lusso che non sarà mai il loro. L’attore senza nome trova anche un gatto che deve accudire, se non fosse che qualcuno lo ha ammazzato, come il topo enorme affogato nella splendida piscina della casa. Tutto è misterioso ma al contempo banale: chi vuole fargli del male? O sono adolescenti che vogliono spaventare i ricchi proprietari di quelle case, o un attore invidioso che non è stato preso nella serie televisiva. Come nel cinema, ora anche in TV ci sono i tempi morti dove i personaggi principali non compaiono, e l’attore ne approfitta per tornare a New York per incontrare sua figlia, che conosce poco; non sa nulla dei suoi studi, delle sue passioni. La verità è che vedersi per poche ore in un bistrot non cambia nulla; sono due estranei che si danno il buongiorno e il padre non vede l’ora, ma tanto è inverno, di vedere le anatre a Central Park come ne Il giovane Holden, l’unico libro che gli ha regalato il padre e che ha letto e riletto.
Questo attore vive tra fantasmi del passato e una nuova rinascita economica grazie anche a uno spot pubblicitario. Ma è talmente soffocante questa vita di "plastica" che Saporito è sopraffatto dal personaggio che ha creato, e dunque, sempre tra realtà e finzione, il personaggio dell’attore si scioglie ed entrano nuovi personaggi. E in ogni caso la realtà romanzesca è finta anch’essa. Tutto va velocissimo e la domanda “chi sono io?” se la fanno in pochi per motivi economici e politici. E poi nessuno potrebbe rispondere, neanche i personaggi reali presi dagli anni Ottanta, da Capote a Lou Reed e a tutti gli scrittori in auge in quegli anni, così come i minimalisti, da Susan Minot a Bret Easton Ellis, David Leavitt e tanti altri.
Saporito confeziona un pacco regalo per i nostalgici di decenni passati, rivolto a sua figlia che non ha bisogno degli oggetti che il padre le regala. Un libro triste, malinconico e alienante, ma il mestiere di scrittore che da tanti anni l’autore compie lascia una sensazione di piacevolezza che dovrebbe durare più a lungo.

Polimeri
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