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Recensioni di libri

Nel nome del figlio. Hamnet di Maggie O’Farrell

Guanda, 2021 - La passione per il teatro del più grande drammaturgo della cultura occidentale è al centro delle pagine di questo romanzo, sullo sfondo di un’epoca densa di avvenimenti.

Alessandra Stoppini
Alessandra Stoppini Pubblicato il 30-01-2021
Nel nome del figlio. Hamnet

Nel nome del figlio. Hamnet

  • Autore: Maggie O’Farrell
  • Genere: Storie vere
  • Categoria: Narrativa Straniera
  • Casa editrice: Guanda
  • Anno di pubblicazione: 2021

Nel nome del figlio. Hamnet (Guanda 2021, titolo originale Hamnet, traduzione di Stefania De Franco) è il romanzo di Maggie O’Farrell, pubblicato nel 2020, dedicato alla figura di Hamnet Shakespeare (Stratford-upon-Avon, battezzato il 2 febbraio 1585 e ivi sepolto l’11 agosto 1596), l’unico figlio maschio di William Shakespeare (Stratford-upon-Avon, 23 aprile 1564 - 23 aprile 1616). Con questo romanzo, l’autrice irlandese si è aggiudicata il Women’s Prize for Fiction.

In Henley Street, a Stratford, negli anni ottanta del XVI Secolo, abita una coppia con tre figli: la primogenita Susanna e i gemelli Hamnet e Judith. È fine estate e Hamnet, un bambino sveglio e sagace, è solo in casa a tenere compagnia alla gemella ammalata. I nonni e la sorella maggiore sono fuori, suo padre William, come al solito, si trova a Londra, sua madre Agnes è a meno di un miglio da lì, a Hewlands Farm, la fattoria dov’era nata. In questo luogo del cuore, Agnes, ha preso in affitto dal fratello un pezzo di terra. Qui Agnes tiene le api dentro alveari di canapa intrecciata, che fervono di operosità e vita e sempre in questo campo Agnes coltiva erbe, fiori e piante. Nel frattempo, in Henley Street, Hamnet appare sempre più preoccupato, la sorellina sta male, è distesa sul letto, ha mal di testa e mal di gola, sente un attimo freddo e poi subito dopo caldo, brutti segnali di qualcosa che non va, la febbre è sicuramente alta. Inoltre il bambino nota una protuberanza all’altezza della gola della sua gemella e un’altra dove la spalla incontra il collo. Sta per accadere qualcosa di grave, di questo Hamnet ne è certo, ecco perché il bambino corre a cercare il medico, che non trova a casa, era andato a visitare un paziente.

“Che Dio t’accompagni”.

Inserito nella lista dei migliori libri del 2020 dalle testate più importanti, come Guardian, Observer, Times e New York Times, il romanzo racconta la breve esistenza di Hamnet Shakespeare, bimbo innocente dimenticato, riscattato da una delle tragedie shakespeariane più conosciute e citate che porta il suo nome, scritta dal padre William, circa quattro anni dopo la sua scomparsa: Hamlet.
Infatti Hamnet e Hamlet sono di fatto lo stesso nome e si rincorrono nei registri di Stratford di fine sedicesimo e inizi diciassettesimo secolo. Ci piace pensare che questa piccola creatura, morta a undici anni di età, assomigliava vagamente al Ragazzo con flauto di Christian Seybold, protagonista della raffinata copertina del testo.

Sullo sfondo di un’epoca densa di avvenimenti è la passione per il teatro del più eminente drammaturgo della cultura occidentale che esce prepotente dalle pagine del libro, dove viene anche descritta la storia di una mefitica pulce, piccolo insetto capace di diffondere la peste in tutta Europa. In tempo di pandemia, leggere quelle righe, fa veramente impressione.

“È bello andato, signora, è bello andato. Al capo una zolla verde, ai piedi un sasso”. Amleto, Atto IV, Scena V.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Nel nome del figlio. Hamnet

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Commenti: 1

  • patrizia salvo
    31 gennaio 2021, 12:04

    Trama davvero interessante. Invoglia la lettura e la scoperta di questa autrice

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