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Recensioni di libri

Leggere Seamus Heaney di Paolo Febbraro

Fazi, 2015 - Un poeta coltissimo ed una persona semplice, umile, con un forte richiamo alle tradizioni, alla terra, al mito delle origini, legato ai suoi affetti e alle piccole cose della vita.

Teresa D'Aniello
Teresa D’Aniello Pubblicato il 01-04-2015

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Leggere Seamus Heaney

Leggere Seamus Heaney

  • Autore: Paolo Febbraro
  • Genere: Storie vere
  • Categoria: Saggistica
  • Casa editrice: Fazi
  • Anno di pubblicazione: 2015

Quando ascoltai la notizia per radio, venti anni fa, che Seamus Heaney aveva vinto il Nobel per la letteratura, ero in compagnia di un caro amico anch’egli amante, come me, dell’Irlanda, dei suoi miti, della sua musica e dei suoi poeti. Un sorriso ci colse alla notizia che non riuscivano a mettersi in contatto con lui per la comunicazione di rito: Seamus era da giorni in cammino chissà per quale sentiero sui monti dell’Acaia o dell’Arcadia in Grecia, una terra da lui molto amata.

Seamus Heaney è considerato il più grande poeta irlandese dopo William Butler Yeats, ed era un uomo profondamente legato all’Italia: amava le opere di Dante Alighieri, aveva infatti più volte dichiarato che non sarebbe mai divenuto un poeta se non lo avesse letto; amava Virgilio e alcuni dei grandi poeti italiani dell’Ottocento, tra cui Giovanni Pascoli, del quale aveva tradotto in inglese le poesie.

“Di molti si dice che hanno il genio per gli affari. Seamus Heaney aveva il genio per gli affetti: una naturale, sobria inclinazione a provarli e a crearne la possibilità negli altri. Ricordandolo su un giornale, all’indomani della sua morte, scrissi che la sua compagnia aumentava d’improvviso la qualità della tua esistenza, anche di quella già trascorsa. C’è poco di meglio, soltanto a essere uomini.“

Con queste parole il nostro autore, Paolo Febbraro, ci invita alla lettura, all’interpretazione e alla scoperta delle opere e della vita del poeta, cantore dei tormenti irlandesi. Ha conosciuto personalmente Heaney nel 2009 in occasione di un premio importante ed è stato ospite più volte nel suo cottage di Glanmore, nella verde contea di Wicklow a sud di Dublino, dove Heaney si era ritirato nel 1972, a seguito dei tragici fatti nella città di Derry noti come Bloody Sunday, per i quali aveva lasciato definitivamente l’Università di Belfast e l’Irlanda del Nord, accogliendo il suo esilio.

L’autore ha condiviso con il poeta irlandese una profonda e lunga amicizia, una testimonianza descritta e affidata alle pagine di questo splendido saggio. Insegnante nelle scuole medie superiori, Paolo Febbraro è un saggista e poeta, i suoi versi sono stati tradotti in inglese, francese e spagnolo. Si occupa di letteratura e di poesia sulle pagine culturali del Sole 24 Ore. Leggere Seamus Heaney è un saggio che ripercorre, descrivendone i momenti della vita e della sua ricerca lirica, tutte le opere del poeta, dalla sua prima pubblicazione Death of a Naturalist del 1966, a quella di maggiore successo North del 1975, il libro poetico per eccellenza con il quale Heaney propose la questione irlandese e per questo venne definito il poeta che aveva messo in versi il dramma dei Trouble, a Station Island, Beowulf, fino alle opere postume. Un libro ricco di citazioni e di documenti mai pubblicati prima, scritto con molto affetto e diligente sensibilità. Un poeta di grande cultura era Heaney, fine conoscitore dell’antico anglosassone, del latino e del gaelico, un letterato straordinario fra i pochi la cui opera si possa comparare con quella di Virgilio, Sofocle ed Ovidio. Primo di nove figli, Heaney nacque in una fattoria a trenta chilometri da Belfast. Il senso del luogo, di appartenenza alla sua terra è una particolarità della sua poetica, come è descritta nella poesia Digging (1966).

La sua Irlanda era la stessa di Yeats, onerosa e militante, sontuosa e ancestrale. Il poeta userà la penna per scavare la terra al posto della vanga, che veniva usata dal padre e dal nonno: appropriarsi della terra che sfama e che riscalda ( la torba da ardere) scavando con la penna, è come mettere le parole al lavoro. La terra è il corpo materno in cui si vagheggia di tornare per scrutare il proprio vero sé. Il suo intento poetico era quello di trovare un’unione tra la vita illetterata e quella appresa, letterata e conscia, scrive Febbraio. Le poesie devono essere stepping stones, pietre di guado, vero e proprio emblema per Heaney. Le pietre di guado, stando nel mezzo della corrente, collegano due terre e ne raccontano la traversata a passo d’uomo. I guadi saranno, infatti, le nuove e differenti stagioni poetiche nella vita del poeta. Sono lo scotto per una nuova identità letteraria: prima la cultura cattolica rurale ereditata e poi la cultura urbana inglese per giungere ad un matrimonio equilibrato e andare oltre.

“La dottrina letteraria deve adattarsi come un flessibile sovrano a quel mondo impregnato di affetti e memorie, che altrimenti riposerebbe in sé, sordo e perduto, intransigente e intransitivo… verso una conoscenza più sottile dell’animo umano.”

La sua poesia è suggestiva, la sua poetica confluisce nella fisicità, riesce a porre in versi la tradizione mitologica della sua terra, il mito guerriero di Grace O’Malley, ai suoi ricordi più intimi, la madre che piegava le lenzuola o il padre che lavorava la terra.

Un poeta coltissimo ed una persona semplice, umile, con un forte richiamo alle tradizioni, alla terra, al mito delle origini, legato ai suoi affetti e alle piccole cose della vita. Il suo tavolo da lavoro era lo stesso tavolo su cui lavorava la madre nella casa dove era nato. Un saggio che si legge piacevolmente, un’opera completa per poter conoscere e apprezzare meglio un grande poeta quale era Seamus Heaney.

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Leggere Seamus Heaney

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