
Le circostanze fragili. L’ombra di Pirandello
- Autore: Virginia Asaro
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2024
La penombra, quell’estrema disarmante semplicità di quella stanza, quel tavolo spoglio, quella donna ritratta di spalle di Hammershoi in copertina ritrae perfettamente il carattere, le sollecitazioni intime, il contenuto di questo intreccio di storie che fanno di Le circostanze fragili. L’ombra di Pirandello di Virginia Asaro (Navarra Editore, 2024) una vera e propria rivelazione unica nel suo genere.
Sono storie parallele e che inevitabilmente si toccano, s’intrecciano e si riallontanano. Storie da retropalco che l’autrice trova il coraggio di raccontare al pubblico all’ombra del palcoscenico, storie di due donne, Francesca, convivente del vedovo Calogero Portolano, padre di Antonietta, e lei, Antonietta Portolano moglie del Nobel Luigi Pirandello, in una Girgenti dei primi del ‘900, un’epoca e un ambiente in cui le tradizioni sociali e familiari erano estremamente rigide. In questo contesto in cui le donne spesso venivano viste come figure marginali, quasi come appendici del maschio, si muove la narrazione di Virginia Asaro, riuscendo a dare voce alle due figure femminili, protagoniste altrimenti assorbite dalle dinamiche di una logica di un potere patriarcale.
Alla fine dell’Ottocento Calogero Portolano rimane vedovo e intrattiene un’intensa relazione con Francesca, libera da legami affettivi, giovane, bella, dal quale avrà prole. Questa relazione è comunque destinata a subire le contraddizioni e le violenze di una società che non accetta relazioni non conformi, e di figli di primo letto che reclamano la materialità dell’eredità. Antonietta nel 1894 sposa Luigi Pirandello e si trasferirà a Roma, ma presto verrà a galla la sua fragilità psichica che, col passare del tempo, si accentuò a tal punto, in un tragico crescendo, che la costrinsero a essere internata in una casa di cura per malattie mentali per ben quarant’anni, sino alla sua morte. L’intreccio di queste storie evidenzia come le scelte, l’intrigo e le trame – le “circostanze fragili”, appunto – possano condizionare in maniera irreversibile il destino individuale, soprattutto in un ambiente sociale oppressivo.
Due donne, quindi, protagoniste del romanzo, due identità le cui vite s’impigliano nella rete di azioni di facciata, delle più crude materialità che si sovrappongono e dove i personaggi, nello scollamento generale, si concatenano svelando ognuno il loro ben distinto carattere. La fragilità, in particolare quella di Francesca, non è intesa come vulnerabilità, ma una complessa condizione umana fatta di coraggio, resistenza e una forza silenziosa che si manifesta nell’epilogo della narrazione attraverso la immensa fierezza del suo orgoglio.
Un intreccio di fatti sconosciuto e accattivante ai più quello dell’autrice, un miutos (direbbe Aristotele) di accadimenti che, facendo salti di spazio-tempo, provoca sbalordimenti, turbamenti, a volte smarrimenti di una realtà confermata e contornata da documentazioni comprovanti la veridicità del racconto. Non tutti hanno capacità di rendere la storia accessibile alla varietà di lettori. La Asaro usa sapientemente il linguaggio attraverso la semplicità della parola, al fine di dare la possibilità a chiunque di assaporare e fare propria questa triste particolare storia. Non c’è un nodo, né una soluzione a un problema particolare; le azioni hanno a che fare più con l’arroganza di contesto fatto di imposizioni, esteriorità e di accaparramenti di ricchezze. C’è stato amore? Non so… ci sono stati figli, ci sono stati figlie e figliastre; figli spasmodici perché tutto si possa mettere a posto secondo copione, circostanze e regole di quella società. Ed è proprio questa la particolarità di Le circostanze fragili, un romanzo di grande valore. Così come nella Comédie Humaine Honoré de Balzac offre uno spaccato penetrante della società parigina di fine Ottocento, la Asaro ci dà l’immagine della condizione sociale e culturale di quel paese affacciato sul Mediterraneo dal nome di origine araba, Girgenti.
La riscrittura da parte dell’autrice delle circostanze fragili di Francesca e Antonietta non si limita a raccontare delle vite interrotte o segnate da un destino già scritto; offre piuttosto uno spunto per ripensare la storia, per dare voce a chi è stato spesso messo in ombra da figure dominanti e per riscoprire il coraggio e la resilienza che caratterizzano ogni esperienza di lotta contro l’oppressione. Questa analisi, pur riconoscendo le difficoltà e le tragiche scelte che hanno segnato le vite delle protagoniste, intende celebrare anche la loro forza: una forza che diventa il motore di una resistenza interiore capace di illuminare aspetti nascosti della storia.

Le circostanze fragili. L'ombra di Pirandello
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