

La sconosciuta
- Autore: Marise Ferro
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Elliot
- Anno di pubblicazione: 2025
Elliot riedita nella Collana “Scatti” La sconosciuta (2025, a cura di Francesca Sensini) di Marise Ferro, pseudonimo di Maria Luisa Ferro (Ventimiglia, 21 giugno 1905 – Sestri Levante, 2 ottobre 1991), pubblicato per la prima volta da Rizzoli nel 1978 e vincitore del Premio Stresa per la Narrativa; è il quarto romanzo della scrittrice, giornalista, saggista e traduttrice, moglie in prime nozze dello scrittore Guido Piovene e in seconde nozze del critico letterario Carlo Bo. La casa editrice romana l’ha recentemente pubblicato dopo La ragazza in giardino, La violenza e Barbara.
La Madre per eccellenza, la Vergine Maria, Madre di Gesù. La mamma egoista e vanesia, protagonista della canzone “Balocchi e profumi”, che compra soltanto “i profumi per te” e mai i balocchi per la sua piccina. La mamma affezionata a quella gonna un po’ lunga “così elegantemente anni cinquanta sempre così sincera”, cantata da Edoardo Bennato in “Viva la mamma”. “Mamma, ritorno ancor nella casetta sulla montagna che mi fu natale, son pien di gloria, amata mia vecchietta, ho combattuto in Africa Orientale”, cantano in coro mentre marciano i soldati in “Tutti a casa”, ed è l’ultimo ordine ricevuto dal comando militare prima dello sbando dell’8 settembre ‘43.
Mamma son tanto felice, perché ritorno da te la mia canzone ti dice che è il più bel sogno per me mamma son tanto felice viver lontano perché…
Mamma è la parola più bella del vocabolario, un punto di riferimento imprescindibile, e quando questa figura fondamentale viene a mancare, nell’esistenza di ogni figlio si viene a creare uno spartiacque: c’era la vita di prima, con una solida certezza, e c’è la vita presente, dove manca un faro luminoso, e con questa mancanza occorre fare i conti.
Se spesso i figli maschi vengono etichettati come “mammoni”, tra madre e figlia possono sorgere dei contrasti o delle incomprensioni; le motivazioni sono tante, e la madre appare come “una sconosciuta”. È quello che accade nell’ultimo, bellissimo romanzo breve di Marise Ferro, dove Valeria cerca nei suoi ricordi Silvia, e il suo è un immergersi nel passato. Recuperare i ricordi di sua madre, Silvia, disporli in ordine su un tavolo ideale sotto la luce, osservarli come tanti frammenti di una figura da ricomporre, per conoscere “la sconosciuta” Silvia.
Mia madre morì nel 1960 a settantacinque anni. La piansi con lagrime roventi. Il mio dolore non sapeva sfogarsi che in lagrime. Non pensavo, non sentivo, come se la facoltà d’avere sentimenti si fosse prosciugata con le lagrime. Piangevo ed il pianto non mi dava nessun sollievo.
È spiazzante l’incipit del romanzo, emblema del conflitto tra due generazioni, madre e figlia che pur amandosi non fanno altro che confrontarsi. Silvia, un matrimonio finito male alle spalle, Valeria, un’unione matrimoniale serena e appagante; la prima è una persona carica di imperscrutabili passioni, bisognosa dell’ammirazione maschile, la seconda è sensibile e compassionevole. Restano sempre attuali queste splendide pagine di un’autrice all’avanguardia, assolutamente da riscoprire, anche traduttrice principalmente di autori di lingua francese, tra i quali Balzac, Proust e Simenon.
Non so che cosa ci riserva l’avvenire, poiché vedo che tutto il mondo muta, ma so che resterà sempre, sconosciuto a tutti, il mistero dell’anima umana.

La sconosciuta
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