La regina di Saba
- Autore: Knut Hamsun
- Genere: Romanzi d’amore
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Iperborea
- Anno di pubblicazione: 2017
Ci sono libri che rimangono impressi nella mente, nello spirito e nel cuore del lettore per la capacità di raccontare la vita in modo autentico, con intelligenza, sincerità e quel tocco di sana ironia che sa far tirare fuori un sorriso pur aiutando nella riflessione.
Knut Hamsun (1859-1952), scrittore norvegese, premio Nobel per la letteratura nel 1920, un autori a buon diritto immortale, è da annoverare tra i grandi della letteratura mondiale ma ancora non abbastanza apprezzato dai lettori italiani: i suoi racconti lunghi o romanzi brevi sono talmente attuali, pur se scritti da un autore vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, da far rivivere in essi situazioni della vita quotidiana di ciascuno di noi, come solo i grandi classici sanno fare.
“La regina di Saba” è un racconto lungo o romanzo breve, qualcuno potrebbe addirittura considerarlo un sermone, di rara bellezza pur nella sua apparente semplicità. Pubblicato in Norvegia nel 1897 (titolo originale dell’opera: Dronningen av Saba) e, per la prima volta in Italia, da Iperborea nel 1999, viene riproposto dalla stessa casa editrice nel 2017, con un laboratorio composto tutto da traduttrici, all’interno della collana Luci. C’è anche una postfazione molto interessante di Goffredo Fofi. La collana Luci è nata quest’anno per festeggiare i trent’anni dalla nascita di Iperborea con l’intento di recuperare, ricordare e far conoscere ancora di più, alcuni dei titoli in catalogo pubblicati diversi anni fa da questa casa editrice, considerati tra i più rappresentativi, importanti e belli dei paesi nordeuropei di cui essa si occupa dal 1987.
“La regina di Saba” racconta la storia di un uomo di età imprecisata (sicuramente ancora giovane ma non un ragazzino, presumibilmente di un’età compresa tra i trenta e i quarant’anni) che svolge una professione anch’essa avvolta nel mistero (sembrerebbe un critico d’arte che scrive per giornali e riviste specializzate) che rivolgendosi - dando del tu - al lettore, come se indirizzasse una lettera ad un preciso destinatario, descrive come io narrante un fatto capitatogli qualche anno prima.
Si tratta di un viaggio fatto dal protagonista, di nazionalità norvegese, compiuto in Svezia nel 1888 in particolare a Göteborg in cui, stanco del viaggio compiuto in treno, si ferma in una stazione postale che in Svezia all’epoca erano anche alberghi o locande. In un primo momento sembra non trovar posto ma poi una gentilissima e giovanissima signorina, venendo a sapere che egli sta cercando posto per dormire per una notte, si offre di cedergli la sua stanza e di dormire con la ragazza che gestisce la locanda che gli aveva intimato fino a pochi momenti prima di cercare un posto in un’altra località a poca distanza. L’uomo rimane irresistibilmente attratto dalla misteriosa ragazza e crede che ella si sia innamorata di lui per farle un simile favore. Vorrebbe ringraziarla e poterla conoscere meglio la mattina seguente, ma quando si reca a fare colazione viene a sapere dalla gestrice della locanda che è partita per Stoccolma. Inizia da quel momento un viaggio in treno del protagonista alla ricerca della sua innamorata nella speranza di rivederla e poter così dichiarare il suo improvviso amore. Quella del protagonista diventa una vera e propria ossessione che lo porta a viaggiare nel sud della Svezia fino a Kalmar, cittadina che si affaccia sulla costa orientale sul Mar Baltico. Arriva persino a reinventarsi una nuova professione, per la continua paura di non avere una motivazione con la quale giustificare la sua presenza al proprietario dell’albergo dove decide di soggiornare per qualche giorno e agli abitanti del luogo: quella di antiquario e studioso delle antichità del famoso castello della città. Le sue ricerche saranno inizialmente infruttuose, ma riuscirà quanto più tardi a rincontrare a Malmö la sua amata in compagnia di un uomo a passeggio in un parco. Ma è lei, o il suo desiderio irrefrenabile di rivederla lo porta a confonderla con un’altra donna? Il finale del racconto non toglie al lettore tale dubbio ed è un misto di nostalgia, delusione e amara ironia sulla sorte del protagonista e sulla vita.
“La regina di Saba” prende il titolo da un famoso quadro, così chiamato, del pittore svedese Julius Johann Ferdinand Kronberg (1850-1921) esposto proprio a Göteborg negli ultimi mesi del 1888, quadro alla cui immagine il protagonista del racconto associa il volto della ragazza di cui si è innamorato.
Nato a Våga nella contea del Nordland, Knut Hamsun pseudonimo di Pedersen, crebbe in una famiglia povera e svolse vari mestieri cercando, inizialmente senza grande fortuna, di intraprendere la strada di scrittore da autodidatta. Visse in America per alcuni anni. Il romanzo che lo ha reso celebre al grande pubblico internazionale è “Fame” in cui, in certo senso, diede vita a un nuovo genere letterario incentrato sulla figura del vagabondo povero, incompreso e senza un’occupazione fissa e stabile, figura che poi ritorna in molti suoi romanzi e racconti, quasi in contrasto e in polemica con la figura un po’ stereotipata del borghese snob e presuntuoso. La sua bella immagine di grande scrittore e illustre intellettuale venne in parte oscurata dalla sua adesione in età avanzata a movimenti politici di estrema destra, scelta che gli causò numerose critiche.
Non può essere dimenticata e riconosciuta tuttavia la sua straordinaria capacità di farci riscoprire l’essenza della letteratura, che non può prescindere dalla vita e che non deve essere separata da essa pur se romanzata. I suoi potenti ideali, la sua fede e la chiarezza della sua scrittura pur nella profondità dell’analisi sia fisica che psicologica dei personaggi da lui descritti, lo rendono uno scrittore da consigliare a tutti. Grandi nomi della letteratura da Ernest Hemingway (che dichiarò apertamente di aver imparato da Hamsun a scrivere) a Isaac Bashevis Singer e Thomas Mann ne hanno riconosciuto la grandezza.
Knut Hamsun ci invita a riflettere su quelle immagini, quei ricordi e quegli incontri che segnano la nostra vita al punto da diventare un modello ideale di felicità che certe persone sono disposte a inseguire con tutte le loro forze.
“La regina di Saba” è da consigliare a tutti gli adulti, giovani e meno giovani, che desiderano emozionarsi attraverso le pagine di un libro in cui l’autore sa evocare immagini, ricordi e sentimenti con una tale forza da sentirsi molto più ricchi dopo questa lettura.
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