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Recensioni di libri

La rappresentazione di Romana Petri

Mondadori, 2021 - Lisbona è una grande città di mare popolare e malinconica, battuta dal vento, che solo due scrittori italiani hanno saputo e sanno descrivere: Antonio Tabucchi e Romana Petri.

Alessandra Stoppini
Alessandra Stoppini Pubblicato il 14-05-2021

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La rappresentazione

La rappresentazione

  • Autore: Romana Petri
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Casa editrice: Mondadori
  • Anno di pubblicazione: 2021

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La rappresentazione (Mondadori, 2021) è il nuovo romanzo dell’autrice, traduttrice, editrice e critico letterario Romana Petri, i cui libri, Ovunque io sia (2008), Ti spiego (2010), Le serenate del Ciclone (2015, Premio Super Mondello e Mondello Giovani), Il mio cane del Klondike (2017), Pranzi di famiglia (2019, Premio The Bridge), Figlio del lupo (2020, Premio Comisso e Premio speciale Anna Maria Ortese-Rapallo) e Cuore di furia (2020) sono tradotti in Inghilterra, Stati Uniti, Francia, Spagna, Serbia, Olanda, Germania e appunto Portogallo, dove ha lungamente vissuto.

“L’aereo della TAP aveva da poco iniziato la discesa. Il pilota stava annunciando che sarebbero atterrati entro quindici minuti. Vasco guardò l’ora: le sette”.

In quel pomeriggio invernale era il fiume Tago a dare il bentornato a Lisbona a Vasco Dos Santos, impaurito dal viaggio in aereo e impaziente di osservare dall’alto le prime luci della città riflesse nelle acque immobili del Tago. Ogni volta che atterrava a Lisbona, Vasco pensava che l’impatto con quella città fosse struggente. Il colore giallognolo delle luci, quel dorato notturno intenso nel centro e poi sfumato nei contorni fino all’estinzione, rendevano il ritorno nella sua città d’origine quasi artistico. Vasco non tornava a Lisbona da quando era andato a vivere in Italia, a Roma, con la Albertini, pittrice originale e anticonformista, dopo la famosa mostra di ritratti che aveva sconvolto l’intera sua famiglia, eccetto sua sorella Rita che non aveva avuto nulla da ridire. Per tutti gli altri, suo padre Tiago e la sorella gemella di Vasco, Joana, da quel fatale momento la Albertini era stata bandita dal gelido nucleo portoghese dei Dos Santos. La Albertini non sarebbe stata persona gradita nei consueti “pranzi di famiglia”, massacranti dal punto di vista emotivo, ma necessari per dare un’apparente unità familiare a una famiglia disintegrata da troppo dolore, rancore, gelosia e tradimenti.

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Ora Vasco atterrava a Lisbona, in una Lisbona dove non brillava più la luce di sua madre, Maria do Ceu, donna forte, caparbia e volitiva, ma soprattutto il collante di una strana famiglia, distrutta dalla deformità di Rita, che Maria do Ceu aveva costretto, per amore, a sottoporsi a molte operazioni per rimettere in asse i suoi lineamenti impazziti. Paradossalmente adesso era Rita, tra i fratelli Dos Santos, a essere la più in pace con se stessa. Maria Do Ceu, prima di morire, aveva cercato di convincere la figlia a sottoporsi all’ennesima operazione, ma Rita aveva rifiutato, e forse si poteva comprendere il suo punto di vista. Ma nella famiglia Dos Santos nessuno la capiva fino in fondo, perché nessuno di loro era capace di ipotizzare un punto di vista diverso dal proprio.

“Erano tante isole. Tanti vasi incomunicanti che ragionavano ognuno con la sua terra e l’acqua che li bagnava”.

Del resto la vita non era una rappresentazione di felicità e serenità come traspare dalle fotografie che ritraggono una madre con i suoi tre figli. Dietro quei sorrisi spesso si cela “una famiglia castrante”.

Lisbona è innegabilmente una delle città europee che ha saputo meglio preservare il suo carattere dato dal fascino un po’ retrò con i vecchi tram che sferragliano e quei caffè frequentati un tempo da scrittori come Fernando Pessoa o José Saramago. Una città scenografica, posizionata su sette colli e in riva al fiume Tago, impreziosita dalle note del Fado, che la scrittura raffinata e scorrevole di Romana Petri fa venire voglia di tornare a esplorare. Una grande città di mare popolare e malinconica, battuta dal vento, che solo due scrittori italiani hanno saputo e sanno descrivere: Antonio Tabucchi e Romana Petri.

In questo romanzo tornano i personaggi di Pranzi di famiglia e del capolavoro dell’autrice Ovunque io sia, ma la bellezza dei libri dedicati alla storia della famiglia Dos Santos, sta anche nel fatto, come ci conferma la stessa autrice, che “ciascun romanzo può essere letto a sé”, giacché il presente testo è “interessante anche per chi non ha mai letto i due precedenti volumi”.

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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La rappresentazione

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