Figlio del lupo
- Autore: Romana Petri
- Genere: Storie vere
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2020
Figlio del lupo (Mondadori 2020) è il nuovo romanzo di Romana Petri, autrice, traduttrice, editrice e critico letterario, vincitrice di numerosi premi come il Premio Mondello, il Rapallo Carige, il Grinzane Cavour e il Bottari Lattes. Il libro è dedicato alla figura di Jack London, (San Francisco, 12 gennaio 1876 – Glen Ellen, 22 novembre 1916) all’anagrafe John Griffith Chaney London, scrittore, giornalista e drammaturgo statunitense, noto per romanzi quali Il richiamo della foresta e Zanna Bianca.
Non c’era mai stato niente di facile in vita sua. Non si era nemmeno mai lamentato troppo, ché alle complicazioni ci aveva fatto l’abitudine.
Il piccolo Jack, bello come un angelo, era nato da una madre geniale, Flora Wellman, figlia di un ricco inventore dell’Ohio, dedita all’occultismo e alle sedute spiritiche e da William Chaney, un geniale astrologo ambulante, il quale sapeva fare gli oroscopi alla perfezione e sembrava possedesse uno straordinario talento per la scrittura, che si era subito disinteressato di lui. Infatti Jack era un figlio illegittimo, anche perché Flora otto mesi dopo la nascita del figlio si era sposata con John London, un contadino vedovo con due figli.
Da questa donna eccentrica, legatissima al figlio e ugualmente ricambiata e da quel padre assente, Jack aveva ereditato la forte personalità. Un timido d’assalto, che sapeva sempre farsi valere, sempre pronto a sfidare se stesso e gli altri. Presto era arrivata la prima, vera sfida per il giovane Jack London: il 12 gennaio del 1893, giorno del suo diciassettesimo compleanno, il ragazzo si sarebbe imbarcato sulla “Sophie Sutherland”, una nave carica di cacciatori di foche, che andava verso il Giappone. Un viaggio che sarebbe durato quasi un anno e che avrebbe fatto due regali a Jack: il riposo da una famiglia sanguisuga e la visione degli immensi spazi fino a quel momento solo letti nei libri e poi sognati. Primo tassello di quell’enorme bagaglio di esperienze che avrebbe fatto di Jack London la nuova voce della letteratura americana.
“Era un progetto che avevo in mente da anni e anni e che alla fine ho realizzato a partire dal 2017 per finire nel 2018. E ora eccolo qua” ha dichiarato la brava Romana Petri quando le abbiamo chiesto come mai avesse deciso di raccontare la figura quasi leggendaria di uno scrittore straordinario come Jack London. Leggendo l’esergo del testo non è difficile immaginare che sia stato il padre dell’autrice a consigliarle da giovane la lettura dei romanzi di una delle figure più interessanti e romantiche del suo tempo: “Sapevo che Jack London ti sarebbe piaciuto. È un autore dal quale si impara molto, un personaggio che induce all’identificazione. Forse solo per vanità”.
Mario Petri. Strillone di giornali, pescatore clandestino di ostriche, lavandaio, cacciatore di foche, corrispondente di guerra nel 1904 durante il conflitto russo-giapponese, agente di assicurazioni, pugile, coltivatore e cercatore d’oro.
Tanti furono i lavori che intraprese Jack, Figlio del lupo, tutta esperienza fondamentale, materia d’oro da trasferire nei suoi libri, diventati tutti romanzi di successo. Se gli anni della formazione furono un momento cruciale per la futura carriera di scrittore di London, ricordiamo che in quegli stessi anni, gli Stati Uniti erano sconvolti da cambiamenti economici, sociali e culturali, che minacciavano gli stessi tradizionali stili di vita degli americani. Questo memorabile momento di transizione, London, con stile da cronista, seppe raccontarlo alla perfezione.
“Ricordatelo, Jack, le attese disperate sono quelle che non si avverano mai”, rammentava sempre Flora al suo figlio adorato e Jack, testardamente, cocciutamente, con tutto se stesso, cercò e trovò la propria strada: diventando uno degli scrittori più pagati e famosi dei suoi tempi, con lettori in tutto il Pianeta. Ma non fu tutto semplice, anzi, basta leggere il romanzo autobiografico Martin Eden, per avere più di un’idea delle sofferenze fisiche e psichiche di questo suo carattere irrequieto e impetuoso, che spingeva London, autore di oltre cinquanta libri tra romanzi e saggi e di centinaia di racconti brevi, a scagliarsi contro ogni tipo di sopruso e ingiustizia. Jack London in queste pagine rivive con tutto il suo talento e brama di vivere e chissà quanti altri splendidi romanzi avrebbe scritto se non fosse prematuramente morto a soli quarant’anni, probabilmente per un’overdose di antidolorifici.
Figlio del lupo
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