

La prima regina
- Autore: Alessandra Selmi
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Nord
- Anno di pubblicazione: 2025
La prima regina (Editrice Nord, 2025), nuovo romanzo storico di Alessandra Selmi, è incentrato sulla figura di Margherita di Savoia (Margherita Maria Teresa Giovanna di Savoia-Genova; Torino, 20 novembre 1851 – Bordighera, 4 gennaio 1926), consorte di re Umberto I (Torino, 14 marzo 1844 – Monza, 29 luglio 1900) e prima regina consorte d’Italia.
Alessandra Selmi, nata e cresciuta a Monza, dopo gli studi umanistici, ha fondato l’agenzia letteraria “Lorem Ipsum”, occupandosi di scouting ed editing. Con la Casa Editrice Nord ha pubblicato i romanzi Le origini del potere e Al di qua del fiume, diventato subito un bestseller e tradotto in tutta Europa con 100 mila copie vendute, grande successo di critica e di pubblico.
E poi vedrai la principessa Margherita, una principessa vera!
Bosco di Monza, Estate 1868. A 15 anni Nina ha avuto una grande opportunità: andare a servizio alla Villa di Monza e lavorare come cameriera per i Savoia. Infatti, nel pomeriggio arrivano a Monza i principi di Piemonte: lui, Umberto, ha ventiquattro anni ed è l’erede al trono, il primogenito di Sua Maestà Vittorio Emanuele II; lo scorso aprile ha sposato la cugina, Margherita, che ha diciassette anni ed è figlia di Ferdinando di Savoia-Genova, primo duca di Genova, e che ha per metà sangue germanico, dal momento che sua madre, Elisabetta di Sassonia, è una principessa tedesca. Tutti dicevano che la futura regina fosse bellissima. Quando i Principi di Piemonte arrivano a Villa Reale e la servitù è tutta schierata per dare loro il benvenuto, Nina ha modo di ammirare il fascino di Margherita. Non solo. Quando la principessa le passa proprio accanto, si lascia dietro un sentore di violette e zucchero candito.
Nestore non ha chiuso occhio; fino all’alba si è girato e rigirato sul materasso facendo scricchiolare il letto.
Villa Reale, Monza. Estate 1868. Il maggiordomo è arrivato un mese fa, per sovrintendere ai lavori di riapertura della Villa e assicurarsi che ogni cosa fosse fatta a modo. Sua Maestà in persona, Vittorio Emanuele II, gli ha affidato il compito. Serviva i Savoia dal 1820: aveva dieci anni, sul trono del Regno di Sardegna sedeva Vittorio Emanuele I e l’attuale re d’Italia era nato da pochi giorni, Nestore Martini è entrato a corte come paggio trascorrendo tutta la vita al servizio di questa gloriosa dinastia, la più antica d’Europa.
Il desiderio di essere amate è una debolezza da popolane, Margarethe.
Villa Reale, Monza. Estate 1868. Margherita non si è mai illusa che quello con Umberto sarebbe stato un matrimonio d’amore. Non sa cosa sia l’amore, non lo vuole neanche sapere, non le interessa. Ha sposato un trono. Non si può dire che non sia stata preparata; nessuno, però, le aveva detto quanto questo sacrificio sarebbe stato doloroso. Ripensa alla sua infanzia di solitudine, rigore e disciplina, una strada diretta verso un’unica destinazione: il matrimonio, e poi il Regno. È stata preparata per questo. Nessuno può negare che abbia accettato il proprio destino, neanche sua madre, Elisabetta di Sassonia, che sia devota alla Corona, che si sforzi ogni giorno di dimostrarsi all’altezza del compito che Dio le ha assegnato. Nessuno. Solo Umberto sembra indifferente a tutti i suoi sforzi, come se lei non facesse abbastanza, come se non la vedesse nemmeno. La verità è che Umberto ha un’amante, Eugenia Attendolo Bolognini, duchessa Litta Visconti Arese, nota come la bella Bolognina (Milano, 12 febbraio 1837 – Vedano al Lambro, 6 aprile 1914), e Margherita serve solo per generare un erede. Il viaggio di nozze dello scorso mese ha portato Margherita nelle maggiori città del Regno, provocandole meraviglia ma anche spavento. Questa terra immensa, che dai monti appuntiti del Nord arriva fin verso il mare, questa miscellanea di genti dai dialetti incomprensibili è il Paese su cui, presto o tardi, sarà chiamata a regnare.
Una nazione antichissima e tuttavia appena nata, l’impasto disomogeneo e spesso in conflitto di vecchi regni inglobati sotto il blasone di rosso alla croce d’argento di Casa Savoia.
Ambientato dal 1868 al 1902, tra Monza, Roma, Napoli e il rifugio sul Monte Rosa, il trascinante romanzo conferma il talento e la bravura dell’autrice lombarda, capace di ricostruire alla perfezione un ambiente e un’epoca, grazie anche a un grande lavoro di ricerca. Ne attraversano le pagine due donne diverse tra loro per nascita ma unite da un forte desiderio di autodeterminazione, che lottano per costruire il proprio destino sullo sfondo di una giovane Italia, dove non mancano tensioni sociali. L’attentato a Umberto I, avvenuto a Monza il 29 luglio 1900, ne è la conferma.

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