

La famiglia
- Autore: Jo Nesbø
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Einaudi
- Anno di pubblicazione: 2025
Non ha sicuramente bisogno di presentazioni Jo Nesbø, uno degli autori di romanzi thriller più conosciuti e apprezzati nel mondo, recentemente tornato in libreria con il suo ultimo avvincente libro La famiglia (Einaudi Stile Libero Big, 2025, trad. di Stefania Forlani), che sancisce il ritorno dei fratelli Opgard, indiscussi protagonisti del suo precedente romanzo Il fratello (Einaudi Super ET, 2022), anche se la storia narrata in esso si può leggere in modo autonomo, indipendentemente dalla lettura del primo libro.
Fin dalle prime pagine, le atmosfere e le suggestioni noir riescono a catapultare il lettore in un alone di mistero grazie all’abilità dello scrittore di descrivere in modo suggestivo il paesaggio circostante e i luoghi che fanno da sfondo alle vicende narrate, e a calamitare la sua attenzione grazie alla capacità dell’autore di calarsi nella psicologia dei protagonisti e dei singoli personaggi che gli ruotano attorno, sapendo definirne un tratteggio particolareggiato e interessante.
Tutti hanno un punto debole. Papà me l’ha inculcato quando mi ha insegnato a boxare. […] Il suo punto debole. La famiglia. Che era anche il mio punto debole. Ma respinsi qualsiasi moto di compassione, mantenni il cuore freddo.
Come si evince dal titolo e dalla scelta dei due protagonisti, Roy - primogenito e voce narrante - e Carl, il tema centrale che sorregge l’intera storia si prefigge l’intento di puntare una lente di ingrandimento sulle dinamiche complesse e contraddittorie e sugli imprevedibili chiaroscuri che contraddistinguono i legami di sangue, portando il lettore a domandarsi fino a che punto ci si può spingere in nome di questi ultimi e avvolgendolo sapientemente in una costante tensione emotiva, in bilico tra destino, fatalità e scelte compiute, che traccia un subdolo sentiero sconnesso tra menzogne e certezze, segreti e consapevolezze, dubbi e timori.
Sette omicidi.
Avevo sette omicidi sulla coscienza.
Avevo sperato che il conteggio si fermasse lì.
Le relazioni familiari, in continua evoluzione, troneggiano sulla piccola e geograficamente ostile cittadina di Os, paesino sperduto fra le montagne che sopravvive grazie al turismo, dove nel corso del tempo le identità dei fratelli Roy e Carl Opgard si sono formate e continuano a formarsi individualmente, in modo marcato, ciascuno con la propria "etica" e visione della vita, ma le cui personalità, seppur differenti per molti aspetti, arrivano a incontrarsi e scontrarsi, a fondersi e plasmarsi tra loro, in una sorta di corsa adrenalinica contro il tempo, in un altalenante vortice fatto di equilibri, inciampi e cadute. Potere, gloria, possedimenti di valore, passioni e sete di vendetta sono le tessere principali che compongono un puzzle avvincente ma di difficile risoluzione: non sempre l’incastro immaginato o voluto dal lettore combacia perfettamente, in questo gioco fatto di dinamiche inaspettate, colpi di scena e risvolti imprevisti.
Non perché avessi dei bei ricordi, ma si sa, i legami con ciò che è stato sono una questione complicata.
La prosa, perfettamente bilanciata tra descrizioni mirate ed efficaci e dialoghi incisivi e funzionali allo svolgimento della trama, è tanto incalzante e serrata quanto evocativa, "intima" e confidenziale, e sorregge una trama complessa dove i singoli personaggi - Natalie Moe e l’agente rurale Kurt Olsen, per citarne solo alcuni - riescono a rivestire un ruolo determinante e ad assumere un peso specifico all’interno di un tessuto narrativo ricco di suspense, che porta inevitabilmente il lettore a nutrirsi di profonde riflessioni sul senso della vita e sull’animo umano.
Non è pazzesco? Preoccuparsi per la persona che più odi al mondo? - Sì,- dissi. - Ma non è proprio questa la definizione di famiglia?

La famiglia
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La famiglia
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