La donna del faro di Ragnar Jónasson

Alla vigilia di Natale, in un’Islanda del Nord gelida, nella penisola di Skagi, si svolge il romanzo del giornalista e scrittore Ragnar Jónasson, attivo a Reykjavik, dove insegna all’Università e che ne La donna del faro (Marsilio, 2002, trad. S. Cosimini) appare lontanissima dai luoghi dove si svolge la vicenda misteriosa e drammatica. Una villa su una scogliera, un faro abbandonato, ondate rabbiose che si infrangono su scogli alti e aguzzi. Lì molti anni addietro avevano trovato la morte una donna e la sua bambina di pochi anni, Tinna. Ora è tornata in quei luoghi la giovane Asta, sorella maggiore della piccola vittima, alla cui morte aveva assistito dalla finestra della sua stanza, nel sottotetto della villa dove la famiglia era ospitata.

I personaggi sono pochi, tutti presenti in quel luogo da decenni: gli anziani fratello e sorella, Oskar e Pora, che svolgono le mansioni di governante e guardiano del faro, il giovane proprietario della villa, Reynir, appena giunto dalla città, un vicino di casa, Arnòr, amico d’infanzia della bella e seducente Asta. Ma perché lei è tornata nel luogo di morte della sua famiglia? Cos’è successo davvero tanti anni prima? Asta non farà in tempo a scoprirlo, perché anche lei muore, forse suicida, precipitata sulla stessa scogliera.

Il giovane detective che viene incaricato delle indagini, Ari Pòr, malgrado la sua compagna Kristin sia in procinto di partorire accetta la sfida, battendo in intuito e solerzia investigativa il suo capo, Tomas. Infatti Ari Pòr non si accontenta della frettolosità con cui sono state condotte le indagini per poter rientrare a casa per Natale, festività piena di tradizione che gli Islandesi curano con grande partecipazione. Lui perseguirà la sua percezione che non tutto è andato come sembra, e arriverà a sciogliere l’intricata matassa, scovando il vero colpevole.

Il paesaggio islandese, la sua “selvaggia bellezza”, la durezza del suo clima, il legame affettivo che unisce i suoi solitari abitanti alla terra, al mare, alle tradizioni del posto, sono raccontate da Ragnar Jónasson con abilità e ritmo narrativo incalzante. Per gli amanti del giallo scandinavo, un altro bel libro da aggiungere alla collezione.