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Recensioni di libri

La bicicletta di mio padre di Fabrizio Roccheggiani

Lapis Edizioni, 2008 - Il diario di chi durante la Seconda guerra mondiale era solo un bambino e che adesso, anziano, vuole affidare ai giovani uno strumento per non dimenticare gli orrori di un’epoca.

Elisabetta Bolondi
Elisabetta Bolondi Pubblicato il 23-01-2020

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La bicicletta di mio padre

La bicicletta di mio padre

  • Autore: Fabrizio Roccheggiani
  • Genere: Storie vere
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2008

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Scheda libro su LaFeltrinelli.it
Scheda libro su Libraccio
Scheda libro su Mondadori Store

La bicicletta di mio padre (Lapis Edizioni, 2008) è un libro testimonianza, diario, lascito ai propri figli e nipoti, che viene riproposto in prossimità della Giornata della memoria da Lapis ad opera di Fabrizio Roccheggiani, nato a Roma il 10 agosto del 1942, in una Roma notturna e buia, in piena guerra, con la benzina razionata, poche auto, molti romani in bicicletta. L’infanzia del ragazzino attraversa tutte le fasi più tragiche della storia della città, occupata dalle truppe tedesche dopo l’8 settembre 1943. La famiglia del narratore, genitori e nonni, si trovano coinvolti nelle vicende storiche dolorosamente note: la Resistenza coraggiosa a Porta San Paolo, l’attentato di via Rasella, la strage delle Fosse Ardeatine. Ci si ripara nei rifugi per scampare ai bombardamenti, si sentono le grida strazianti dei torturati nella stessa palazzina dove abita la famiglia, senza poter intervenire. La mamma nasconde nell’intercapedine del passeggino pistole e bombe a mano che consegna con passo spedito ai capi della Resistenza romana, rischiando la sua vita e quella del bambino. Paure, fughe, delazioni, ma per fortuna:

l’amore ci protegge dalla paura, l’amore salva il cuore e i pensieri come la mano di mia madre che scivola certe volte davanti ai miei occhi per evitarmi le brutte visioni della realtà, per impedire che ritornino nei sogni.

Quando gli occupanti nazisti fuggono da Roma, finalmente arrivano i soldati anglo-americani, sulle jeep che attraversano Corso Umberto, tra folle osannanti e volti sorridenti, tanta gente per strada, felice di essere scampata alla morte, commossa davanti al carro che trasporta l’immagine della Madonna del Divino Amore, a cui si era richiesta la grazia di far cessare i combattimenti, e le gomme americane, con i palloni che si incollano ai visi dei bambini.

Seguono gli anni della pace, della riconquistata libertà, della riscoperta dell’infanzia, della lettura delle fiabe, mondi di fantasia che cercano di allontanare i ricordi dolorosi di un passato appena trascorso, ma mai dimenticando ciò che è stato. Il libro è stato scritto in prima persona da un Fabrizio Roccheggiani ormai anziano, e appare fatto di pagine scritte a macchina e poi corrette a mano con la penna rossa, corredate da ingenue illustrazioni, ad opera di Lorenzo Terranera, e di molte fotografie originali, piccole immagini in bianco e nero, quelle che tutti abbiamo a casa, con il bordo dentellato. “Per non dimenticare”: una lezione di vita per i ragazzini di oggi, che troveranno in questa voce autentica di un nonno, le parole giuste per ascoltare le atrocità vissute da troppi durante la guerra mondiale nella nostra città.


© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: La bicicletta di mio padre

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