L’uranio di Mussolini di Franco Forte e Vincenzo Vizzini

L’uranio di Mussolini di Franco Forte e Vincenzo Vizzini (Mondadori, 2021) racconta di intrighi che porteranno a...

Ragusa, 1934. Vincenzo Ibla è incaricato di un’indagine che, in teoria, è in ballottaggio tra due giurisdizioni. Tra le rocce è stato ritrovato il cadavere di un uomo e nessuno ha voglia di prendersi quella patata bollente. Ibla, però, tiene in particolar modo all’indagine perché conosce la vittima. Che risponde al nome di Vittorio Borgia, un suo vecchio commilitone, ora passato dalla parte fascista.
Si pensa all’omicidio passionale. Una buona cosa, così il caso verrà chiuso in fretta.
Da Milano, però, giunge Franco Durante, un funzionario fascista inviato nientemeno che dal Duce in persona.

Due uomini differenti, due culture agli antipodi che s‘incontreranno. Il più delle volte, però, sarà uno scontro e non una collaborazione. I due illumineranno parecchie zone d’ombra e qualche segreto potrebbe mutare seriamente lo scenario.

Come il nome dello scienziato Enrico Fermi. Cosa c’entra, in questa storia? Su parla di una nuova, terribile arma. Troppi interessi perché la verità venga a galla? Forse. Eppure…

Franco Forte e Vincenzo Vizzini ci portano indietro di quasi un secolo e ci narrano una storia inquietante e magnetica al tempo stesso.
Personaggi magnificamente caratterizzati, un’ambientazione evocativa e dialoghi che sottolineeranno alla perfezione gli stati d’animo.
Un libro che mescola (sapientemente) storia e suspense, pagine che non chiederanno altro se non di essere lette. E, credetemi, sarà un piacere accontentarle.

L’uranio di Mussolini è un libro ideale per chi ama immergersi totalmente in una storia per cercare di capire come andrà a finire. E le sorprese non mancheranno, credetemi. Un libro che si farà leggere con piacere.