Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura
- Autore: Federico Faggin
- Genere: Scienza
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mondadori
- Anno di pubblicazione: 2023
Il computer è stupido perché non ha coscienza, non pensa e non possiede libero arbitrio. Sono queste invece le qualità che caratterizzano l’essere umano.
Federico Faggin, scienziato e imprenditore, già pezzo da novanta alla Silicon Valley, California, per aver inventato genialmente il microprocessore e il touchscreen, senza i quali non avremmo lo smart, ha scritto il saggio Irriducibile (Mondadori Oscar bestsellers, pp. 330, 2023), corredato da un glossario indispensabile per entrare dentro il mondo della fisica quantistica, tema del libro.
Faggin si propone di spiegare la differenza e la distanza incolmabile tra intelligenza artificiale e intelligenza naturale. Non è paragonabile un bit, l’unità minima di informazione informatica, insenziente e meccanico, assemblato dall’esterno, alla complessità di una cellula, anche quella di un protozoo, che invece possiede finalità, capacità autonoma di movimento, nutrizione, riproduzione, quindi ha consapevolezza, sebbene non ancora cosciente.
L’autore vuole ribaltare il paradigma corrente “meccanicistico”, secondo il quale la coscienza sarebbe un epifenomeno del cervello, un derivato della materia.
Nei suoi studi di decenni fa egli tentò di trasformare i circuiti elettrici del computer in emozioni, in "qualia" (plurale del latino “qualis”, qualità, sentimenti, tipici della coscienza) senza ovviamente riuscirvi. Non può svilupparsi qualcosa da qualcosa che non la possiede.
La coscienza è ontologica, è “ab aeterno”, da sempre, proprietà intrinseca al cosmo. Nasce da UC, unità semplici di coscienza emanate da Uno il “Tutto”, da cui nasce l’universo, animato dal panpsichismo. Ciò è confermato dalla fisica quantistica.
Anche Faggin, fino ai suoi 40 anni, ragionava in senso materialistico.
Aveva raggiunto un ottimo successo professionale, formato una famiglia felice ma felice non era. Si accorse di aver trascurato l’interiorità di sé stesso e del mondo, e cadde in depressione. Poi nel 1990, in una notte indimenticabile, su cui meditò e studiò per 20 anni, ebbe un’esperienza mistica improvvisa, spontanea: una grande luce bianca fuoriuscì dal suo petto, quindi esplose, donandogli pace e felicità profonda, un sentimento d’amore fortissimo, che, si accorse, era lui stesso, il suo vero essere, la coscienza creatrice fino ad allora ignorata.
L’esperienza lo vide come spettatore e attore nello stesso tempo. Ciò accade anche negli esperimenti quantistici, dove lo sperimentatore è parte dell’esperimento e la sua presenza lo modifica.
Lo scienziato cambiò radicalmente. Comprese che la coscienza, il libero arbitrio sono intrinseci al micro-mondo quantistico. È la materia densa ad essere un epifenomeno.
Riguardo all’Uno, Faggin scrive:
Uno è un Tutto, sia in potenza che in atto, irriducibilmente dinamico e olistico che vuole conoscere se stesso per autorealizzarsi. Uno è fatto di parti-intero, inseparabili e in continua evoluzione che da Lui emergono e che comunicano tra di loro per conoscere se stesse. Nel conoscere se stesse, esse realizzano l’intenzione e lo scopo comune. Pertanto c’è un divenire nell’universo, e il futuro non è assolutamente predicibile, nemmeno da Uno.
Potremmo chiamarlo Dio? Il divino nell’universo è in noi, crea conoscendo. Gli eventi quantistici sono interiori rispetto al mondo visibile, non sono copiabili, clonabili, sono privati, come “qualia” riguardano solo chi li vive, come non è condivisibile il tipo di profumo sentito annusando una rosa.
La fisica quantistica ha tre caratteristiche essenziali: è olistica, un elettrone nel nostro corpo è in relazione con il cosmo ed è frattale, contiene il tutto, attraverso il fenomeno dell’ “entanglement” (intreccio). La seconda caratteristica è che i fenomeni quantistici sono "non locali", ossia si propagano oltre lo spazio-tempo, istantaneamente, superando il limite della velocità della luce. La terza caratteristica è che i risultati degli eventi non sono predicibili; ciò fa parte del libero arbitrio delle particelle-onde. Il risultato dell’evento futuro non può essere predetto, ciò che non è ancora accaduto è sconosciuto, non esiste; non esiste il collasso dell’onda, questo è il termine tecnico, ovvero lo scontro dell’onda-particella con un ostacolo, con un’altra particella-onda.
L’universo non è costituito di oggetti ma di energia in vibrazione; ogni punto che vibra (e tutto vibra) crea un campo elettromagnetico. Questa energia, questo campo intelligente e cosciente è benefico, puro amore, intenzionalità di dare la vita; sta oltre le tre dimensioni materiali conosciute dai sensi.
Le UC, le unità di coscienza, sono eterne e noi siamo il loro sviluppo e divenire, siamo eterni, senza fine. L’amore è il significato dell’Uno, Faggin lo chiama “semantica”.
Molti sono i punti di contatto tra la filosofia e la quantistica, partendo dai presocratici, Pitagora, Plotino, Seneca, Leibnitz, Meister Eckhart, Giordano Bruno, Heidegger, per citarne alcuni, come pure con i poeti, Dante, Rumi, Tagore, Withman e molti altri.
Il libro è complesso e vale la pena leggerlo, le nostre istanze interiori (chi non vuole essere eterno? Chi non vuole amare ed essere amato?) vi corrispondono.
Irriducibile: La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura
Amazon.it: 3,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Irriducibile. La coscienza, la vita, i computer e la nostra natura
Lascia il tuo commento