Io e il mondo. Ricordi di viaggio di una mente nomade e sognatrice
- Autore: Vittorio Lo Jacono
- Genere: Raccolte di racconti
- Categoria: Narrativa Italiana
- Anno di pubblicazione: 2022
Un volume questo di Vittorio Lo Jacono, autore poliedrico che si distacca dalla sua più recente produzione di saggi di carattere prevalentemente storico tra i quali tutti di interesse si ricordano: La storia del Marsala. Dai mercanti inglesi ad oggi (2020), Franca Florio e Vincenzo Florio. Due miti di Sicilia, scritto insieme a Carmen Zanda (2016), Gli Orléans in Sicilia (2019), Mondello e dintorni (2017)
Nei suoi accattivanti e brillanti saggi, Lo Jacono sovente riporta alla luce un passato di personaggi che facilmente sarebbero caduti nell’oblio ma a differenza degli altri suoi preziosi lavori, ci troviamo adesso con Io e il mondo. Ricordi di viaggio di una mente nomade e sognatrice (Spazio Cultura Edizioni, 2022) di fronte a un testo pressoché autobiografico che mette a nudo la personalità dell’autore, nelle sue passioni e nelle sue varie esperienze di vita vissuta intensamente.
È un testo che lo rappresenta appieno, nei suoi aspetti caratteriali che lo vedono puntuale e preciso, nello specifico riportando i fatti narrati e gli eventi cui è stato partecipe, con semplicità e fluidità di scrittura.
Si va, nello storytelling odeporico, dalla Repubblica di Cina in Taiwan, alla Louisiana, al profondo Sud degli States, passando poi in Messico e Guatemala ed ancora a sud in Perù e Bolivia, Cile, Argentina, sino allo stretto di Magellano e alla Terra del fuoco.
Chiarezza e linearità sono la sua cifra stilistica in questo libro che vede al centro un uomo che cerca di viaggiare sognando e sognando di viaggiare. Sono, come recita il sottotitolo di copertina Ricordi di viaggio di una mente nomade e sognatrice.
Quella di Vittorio Lo Jacono, è come un’avventura creativa che viene ora narrata, dove non manca qualcosa di ironico. Un viaggio inteso come scoperta di luoghi e persone, incontri ed eventi con soddisfazioni e delusioni al contempo. In questi itinerari e percorsi non tutto è pianificato, tranne l’arrivo e la partenza, mosso solamente dalla curiosità del sapere e conoscere. Si vengono a conoscere così aspetti e luoghi inesplorati e poco conosciuti, come quelli che riguardano i popoli sudamericani, gli Incas, i Maja. Si ha da parte dell’autore la capacità di ascoltare i popoli, la gente semplice nei suoi racconti, riportando tutti i dettagli anche minori come gli usi, i costumi e le attività quotidiane. E tutto viene raccontato da un viaggiatore che assume in questo suo scrivere anche l’aspetto di un antropologo, riportando anche fatti storici ma in maniera essenziale e completa allo stesso tempo.
Si rimane inorriditi e sorpresi nel conoscere come alcuni popoli precolombiani, celebrino ancor oggi riti sacrificali cruenti, crudeli, fuori del tempo e barbari come quello, compiuto due volte l’anno, di sgozzare un Lama, secondo antiche ritualità Inca.
Vi è poi una ricerca delle più svariate etnie che hanno caratteristiche comuni agli Inca, ai Maja ma che hanno altre particolari prerogative sia fisiche che di cultura e costumi. Sorprendente e di certo inusuale è poi l’incontro dell’autore con Marcos, il subcomandante del Movimento Zapatista.
È una vera e propria impresa temeraria, inconsueta e perigliosa che fa riflettere sulla personalità investigativa di Lo Jacono.
Una meticolosa attenzione quella mostrata dall’autore nel mettere per iscritto i suoi ricordi, le sue impressioni che di certo saranno utili per i posteri, e che sono frutto degli appunti di viaggi presi a suo tempo e ora elaborati. Si descrivono i disagi e le particolarità e peculiarità delle popolazioni da lui incontrate, mettendole a nudo, evidenziando anche il persistere e l’attaccamento ad antiche tradizioni.
Gli ultimi capitoli riferiti ai viaggi, come quello più recente in Patagonia e alla Terra del fuoco, non nascondono una vena di Romanticismo, in cui sofferma sul bilancio della sua esistenza e sul suo percorso interiore.
Puntuale è la descrizione degli accompagnatori di Lo Jacono che ne hanno agevolato il cammino di viaggio e gli attraversamenti. Questo trasmette al lettore lo stesso sentire del “nomade sognatore”, le sue riflessioni, non solo il suo modo di viaggiare.
Nella prefazione l’autore racconta poi la sua infanzia, i rapporti familiari con un’educazione rigida in un piccolo centro e le sue vicissitudini lavorative che completano la conoscenza della sua personalità.
I racconti di Vittorio Lo Jacono non sono quindi solo racconti di viaggio, ma hanno una loro specificità e peculiarità, pur nella ricchezza delle informazioni trasmesse, immergendo il lettore in ambienti e atmosfere di interesse e richiamo che l’autore ha voluto condividere.
Io e il mondo. Ricordi di viaggio di una mente nomade e sognatrice
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