Impressioni irlandesi
- Autore: Gilbert Keith Chesterton
- Genere: Letteratura di viaggio
- Categoria: Narrativa Straniera
- Anno di pubblicazione: 2013
La verde isola dell’Irlanda, terra di fate e di folletti, raccontata dallo scrittore Gilbert Keith Chesterton che simpatizzava da patriota inglese con l’appassionato patriottismo degli irlandesi, una condivisione che perdurò fino agli ultimi giorni della sua vita e che venne ricambiata: Michael Collins e il poeta patriota Joseph Plunkett furono suoi appassionati ammiratori. Nato nel 1874 a Londra, fin da giovane si dedicò al lavoro di critico letterario e giornalista d’arte.
"Impressioni irlandesi" venne pubblicato nel 1919, dopo il suo viaggio in Irlanda nell’anno precedente, invitato dall’amico Yeats, a tenere una conferenza all’Abbey Theatre di Dublino per convincere il popolo irlandese alla partecipazione alla guerra contro la Germania, che di lì a poco poi terminerà. Nel mezzo della Prima Guerra Mondiale il suo pensiero antimilitarista poggiava sulla necessità di sconfiggere a tutti i costi la Germania, ovvero la Prussia, la cui forza barbarica incombeva sulla civiltà dell’Europa cristiana, una minaccia spaventosa che considerava pari a quella dei turchi nei secoli precedenti. L’amore per questa isola e il suo popolo lo si ritrova nei suoi scritti e nei personaggi dei suoi racconti, basti pensare al famoso detective padre Brown, che altro non era che l’amico John O’Connor, il sacerdote cattolico irlandese che nel 1922 lo convertì alla Chiesa cattolica.
Tutte le strade in Irlanda, di fatti o folklore, di teologia o grammatica, ci riportano a quella porta e focolare della casa, quella fortezza della famiglia che è la fortezza chiave dell’intera strategia dell’Irlanda.
In un piovoso autunno da Dublino a Belfast, città dominata dal sogno e dal suono della vera arpa, lungo la strada del Nord Ovest, Chesterton visiterà in lungo e in largo villaggi e fattorie. Il suo arrivo a Dublino sarà carico di meraviglia. Affascinato e incuriosito alla Dublin Art Club definirà la loro una comunità di intellettuali che erano intellettuali, e passeggiando sorriderà forzatamente alla vista delle indicazioni delle strade in irlandese e in inglese. Una moltitudine di cose richiesero la sua attenzione, in particolare la statua di pietra del regale cavaliere inglese George posta al centro della piazza e nascosta tra il fogliame, e quella a mezzo busto poco visibile del poeta irlandese Megan, in una delle più buie strade di Dublino. In questo iniziale racconto "Due pietre in una piazza" lo scrittore descriverà da subito la questione irlandese. Chesterton, un intellettuale onesto che non aveva esitato a dubitare della politica militare inglese, scriverà sulla Rivolta di Pasqua del 1916 e sulla brutale repressione inglese, giudicata da lui un errore tragico.
Io ho pienamente simpatizzato con la loro ribellione nei confronti del governo inglese… Cattivi come eravamo, noi ci impegnammo ad apparire peggiori di quanto fossimo.
Condivideva ed ammirava molti dei sentimenti dei nazionalisti irlandesi. Un paese cattolico, con la famiglia al centro della vita, una terra di piccoli agricoltori con la tradizione della classe contadina irlandese, lontani dai grandi affari dell’industrializzazione perché in loro stessi e nelle loro famiglie c’erano memorie dell’amore personale della terra. Temi familiari e amati da Chesterton, la proprietà, il nazionalismo, la famiglia, la religione, la società, che in "Impressioni irlandesi" affronta con leggerezza e obiettività da un punto di visto politico, ideologico e filosofico.
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