Il tallone da killer di Alessandro Robecchi

Ormai da anni un posto importante nell’attività della casa editrice palermitana Sellerio lo occupano i gialli. Tra le recenti uscite, il volume di Alessandro Robecchi, autore che scrive per vari giornali, per la tv e per il teatro, dal titolo Il tallone da killer.

Il Biondo e quello con la cravatta sono due soci affiatati, artigiani meticolosi e molto richiesti: sono killer che eliminano la gente a pagamento

recita il risvolto di copertina. Ma avviene che i due soci, un giorno, si trovano alle prese con un incarico che comporta un salto di qualità. Non si tratta questa volta di eseguire gli ordini della solita clientela media: l’obiettivo è un esponente dell’alta finanza che vive in una favolosa non-zona sospesa tra Londra e Milano. Una preziosa occasione - riflettono i due soci - per passare da una gestione ordinaria agli omicidi di alta gamma, perché

il comparto che non conosce crisi è quello del lusso, quindi conviene di più ammazzare i ricchi.

Serena Bertamé, una signora che vuole morto l’amante Andrea De Carli, padre naturale di suo figlio, sembra la cliente ideale per un riposizionamento di mercato e un sostanzioso adeguamento di tariffe. Incassato l’anticipo, però, succedono in continuazione complicazioni, contrattempi, difficoltà impreviste, un succedersi di equivoci, colpi di scena, incidenti, disavventure e sconvolgimenti vertiginosamente intrecciati, in ambienti esclusivi dove convivono fondi d’investimento e realtà losche.
Con i suoi personaggi dalla battuta pronta, di cui alcuni esempi (“la chiesa di Sant’Ignazio di Loyola sembra una fabbrica della Germania dell’est, ma più brutta e senza operai”; “territori inesplorati nell’entroterra di via Padova, quelle zone che la fighetteria milanese e gli agenti immobiliari hanno ribattezzato NoLo, Nord Loreto, ma dove abita gente che sembrerebbe SuMo, cioè sud del mondo”; “a Milano non piove dalle Cinque Giornate”; “bella macchina... ma un tremila benzina non sarà un po’ troppo? Non hai paura del riscaldamento globale? Così ammazzi gli orsi bianchi, vergognati!”; e se ne potrebbero citare tante altre), Alessandro Robecchi crea una commedia esilarante e nerissima, intrisa di acida ironia e di una sferzante denuncia della disperazione sociale dei nostri tempi.
Suona così anche la segnalazione che ne fa Beppe Cottafavi nella sua domenicale e seguita "classifica dei libri" sul quotidiano “Domani”: Vivere a Milano, Una commedia nerissima e acida, del 4 maggio 2025.