

Il pappagallo muto. Una storia di Sara
- Autore: Maurizio de Giovanni
- Genere: Gialli, Noir, Thriller
- Casa editrice: Rizzoli
- Anno di pubblicazione: 2025
Con Il pappagallo muto. Una storia di Sara (Rizzoli, 2025), Maurizio de Giovanni aggiunge un nuovo tassello, appassionante e maturo, alla serie dedicata a Sara Morozzi, uno dei personaggi più complessi e umanamente intensi del suo universo narrativo. Questo romanzo è un raffinato giallo dell’anima, un intreccio teso tra passato e presente, ma anche un racconto di resistenza e di resilienza.
Nel cuore della trama, Sara e l’amico e collega Andrea Catapano, ex agenti dei servizi ormai in pensione, vengono coinvolti in un’operazione che richiede metodi ormai superati, ritenuti obsoleti in un’epoca dominata dalla tecnologia: quale alternativa esiste, infatti, se una riunione segreta risulta perfettamente schermata ai moderni dispositivi di intercettazione?
“Ci sarà un incontro, dopodomani pomeriggio. Fra tre personaggi di provenienza sia italiana sia straniera. L’appuntamento si terrà nella veranda di un hotel di lusso. Tu dovresti andare e capire cosa si dicono. Tutto qua”.
In un mondo in cui si crede che tutto si possa sorvegliare con apparecchiature, software, microspie, telecamere e droni, de Giovanni mette in scena un’azione che si fonda su competenze umane, intuito e ascolto.
Sara è inizialmente riluttante, ma certi lavori non ti lasciano mai:
“Esile, minuta, una straordinaria attitudine a rendersi invisibile; i capelli grigi, che teneva sciolti sulle spalle, suggerivano un’età maggiore di quella che in realtà aveva, che non arrivava ai sessanta. Niente trucco, vestiti comodi, scarpe basse. E bassi gli occhi, giacché colore ed espressione erano troppo notevoli per essere dimenticabili. Sara era una nonna anonima. Una pensionata, appunto. La questione era: di quale lavoro”.
Il bisogno che altri esprimono verso di lei, verso le sue capacità e, in fondo, verso il suo passato, la spinge a rientrare in gioco. Andrea, suo compagno fidato, benché cieco, è come sempre una guida sensibile e lucida, capace di “vedere” attraverso gli altri sensi ciò che visibile non è.
L’operazione, però, prende una piega tragica: i due protagonisti assistono all’incontro che rivela una rete criminale di traffici e corruzione, ma anche a qualcos’altro che mette il pericolo la loro vita. Un evento traumatico che segna un punto di svolta: Sara, che credeva di essere ormai una figura ai margini del tempo e della Storia, si scopre ancora profondamente parte del presente. E soprattutto, ancora viva, attiva, necessaria.
Attorno a Sara si muove un piccolo mondo fatto di relazioni autentiche, che rappresentano una parte essenziale del romanzo. È questo l’altro tratto distintivo di un giallo in cui i legami affettivi contano almeno quanto la trama investigativa.
Oltre al Principe, all’avvocato e al Giardiniere, che si nascondono nell’ombra, a Massimiliano che "torna" dal passato e Nico, il grande chirurgo nomade, che rappresenta un punto di riferimento per la protagonista, ritroviamo Bianco, che Sara ancora non conosce bene, una giovane agente enigmatica, dall’aria fintamente ottusa, persino troppo sicura di sé e diretta nel rapportarsi con gli altri, è il simbolo di una nuova generazione che si confronta con l’eredità dei maestri.
Teresa, sorella gemella “molto eterozigote” di Sara, che ancora porta addosso i segni dell’esperienza che l’ha coinvolta mesi prima, è l’opposto speculare della protagonista: istintiva, concreta, molto diversa, ma indissolubilmente legata a lei.
Pardo, poliziotto goffo ma sincero, e il cane Boris portano nel gruppo una componente di umanità e ironia e bilanciano la tensione con affetto e disordine.
Viola, che è stata la compagna di Giorgio, il figlio di Sara morto prematuramente, rappresenta, con il piccolo Massimiliano, la vera nuova famiglia di Sara, il suo futuro. Con Viola, il rapporto evolve quasi in una maternità ritrovata, una chance che la vita e le sue scelte sembravano averle negato.
L’autore mette a fuoco l’importanza dell’esperienza e del vissuto: Sara e Andrea, pur fuori dall’attività dei servizi, dimostrano come l’intuito, unito a una rete di relazioni profonde, può davvero leggere e comprendere la realtà.
Il pappagallo muto è un giallo intenso, ma anche un romanzo emotivo, con venature di introspezione psicologica, in cui de Giovanni dimostra ancora una volta la sua capacità di fondere mistero e umanità, in una storia che è tanto un’indagine quanto un viaggio nell’identità dei suoi personaggi.

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