I guardiani del tempio
- Autore: Pietro Caliceti
- Genere: Fantascienza
- Categoria: Narrativa Italiana
- Casa editrice: Baldini+Castoldi
- Anno di pubblicazione: 2025
Robert Francis Prevost? No, Warren Hamilton. Un nuovo pontefice americano?, Nemmeno, però il primo papa sudafricano della Storia, cui sibi nome imposuit: Petrus Secundus, protagonista di una fiction narrativa, I guardiani del tempio, nuovo, fanta ma soprattutto thriller internazionale di Pietro Caliceti, novità Baldini+Castoldi, nella collana “I lemuri” (Milano, agosto 2025, 448 pagine).
Si tratta dell’episodio finale della trilogia di Sua Santità immaginaria - ex rugbista e uomo di mondo, prima che di altari - un titolo preceduto da Vatican tabloid (Baldini+Castoldi, 2023), che si apre con l’elezione del gigantesco Pietro II al soglio pontificio, ed era anticipato a sua volta da L’opzione di Dio (Baldini+Castoldi, 2020), romanzo d’avvio della trilogia firmata dall’avvocato scrittore. Tema intrigante di fondo: la dialettica tra la Chiesa cattolica e l’Islam, anche drammatica ma beninteso d’ispirazione strettamente narrativa, mentre il terzo volume si allarga all’Ebraismo, completando la triade delle religioni monoteiste abramitiche mondiali.
Caliceti (1965), legale specializzato in materie finanziarie e diritto societario, ha esordito con L’Ultimo cliente (Baldini-+Castoldi, 2016), con ottimi riscontri di critica e di pubblico, seguito da BitGlobal (Baldini+Castoldi, 2017), romanzi accostati ai maestri del legal thriller, alla Grisham e salutati come “una nuova narrativa della finanza, che ne sfrutta il lessico e disegna i cattivi contemporanei” (Tuttolibri).
Non s’è cominciato a sfogliare le pagine del titolo finale della trilogia, che si apprende di un grave attentato ai danni di papa Pietro. A darne notizia è un giovane agente dei servizi di controspionaggio israeliani, che coglie soprattutto un collegamento particolare. Ephraim Katz, già geniale sedicenne arruolato dall’Unità Hatzav, un reparto riservatissimo dello Shin Bet che analizza le informazioni dal mondo arabo, legge sul quotidiano italiano “la Repubblica” di una sparatoria davanti a San Pietro: pontefice colpito ma non in pericolo di vita, due preti morti, attentatore ucciso.
Il computer ha suonato, si tratta perciò di un contenuto che può interessare lo Shin Bet. L’attentatore è una Guardia Svizzera, cittadino italiano, trent’anni, di provata fede cattolica, incensurato. Nessun riscontro negli archivi. Le uniche altre persone di cui si parla sono il papa e i due preti uccisi nel tentativo di difenderlo, entrambi sacrificatisi per lui: l’assistente personale Alessio Macchia, descritto come un santo e un tale Mehdi Abdennour. Si direbbe magrebino, ma non si sa molto. Sembra arrivato in Vaticano soltanto poche ore prima, nessuno sa dire da dove e perché. Facebook può aiutare a risolvere tanti problemi: dal villaggio di Timiaouin, in Algeria, al confine col Mali, un post piange il “fratello Muhammad, caduto per la causa”. Sopra, due fotografie appaiate, una fototessera che il giornale attribuisce a Mehdi e un’altra in cui lo stesso uomo, vestito da soldato, imbraccia un mitra, con la bandiera nera dell’Isis sullo sfondo. Katz richiama l’attenzione della Sala Comando.
Il primo dei tre romanzi ha scioccato i lettori con un attentato terroristico in via della Conciliazione, fortunatamente immaginario a Roma, come il resto del plot essenziale della trilogia. Nel secondo, si sono fatti avanti con prepotenza i casi Orlandi e Gregori, le due cittadine del Vaticano scomparse adolescenti negli anni Ottanta. In tutti e tre, si affaccia l’ombra dello IOR, l’istituto di credito religioso tanto chiacchierato per le spregiudicate operazioni e speculazioni finanziarie, qui collegate nientemeno alle attività clandestine del Califfato fondamentalista musulmano. Una materia prima perfetta per l’avv. Giovanni Macchia, stessa professione e specializzazione dell’autore, suo alter ego più che virtuale, un vecchio lupo di finanze che si muove a suo agio tra i segreti e i misteri del mondo del denaro. È il fratello di Alessio, uno dei religiosi periti nell’attentato al quale è sfuggito papa Hamilton. Segretario personale del pontefice e motivato idealista, il giovane gesuita è stato l’attivo ma discreto artefice dell’elezione del nuovo Santo Padre, con la complicità del Califfato, al quale era legato per i depositi di ingenti somme occultate nelle casse dello IOR. L’odore del denaro è sempre sgradevole, se poi appartiene all’Isis ancora di più, sebbene padre Alessio se ne servisse per scopi benefici.
Giovanni non perdona al fratello scomparso di avere stretto un patto con i fanatici per dividere i soldi che i terroristi islamici hanno nascosto nello IOR. Non importa averlo fatto a fin di bene, per donarli al reparto di pediatria oncologica dove passava ogni momento libero, per far sì che altre famiglie soffrissero i loro bambini come loro avevano pianto la sorellina Lucrezia. Accanto all’avv. Macchia è rimasta solo Laura, ma la sua presenza lo fa sentire un traditore. Alessio gli aveva riferito che l’Isis si era mosso per negoziare l’accordo con il tramite di un certo Étienne Jouly. Per lei, che sta facendo carriera nella squadra speciale antiterrorismo della Polizia, quel nome ha un significato speciale, gli dà la caccia da quando era in forza alla Guardia di Finanza. Sarebbe bastato che Giovanni le dicesse di rivolgersi al fratello, che conosceva bene il faccendiere... Gli israeliani sono sorpresi dalla presenza di uno dell’Isis affianco al papa. Si chiedono cosa ci facesse, soprattutto perché lo abbia protetto.
Mi sa che non occorre aggiungere più di tanto. La spy story fanta-thriller in clergyman, con abbondanza di crocefissi, mezzeleune e Stelle di David, è servita... bandiere nere del Califfato a parte. E che restino nella realtà alla larga da Roma. Hai visto mai.
I GUARDIANI DEL TEMPIO
Amazon.it: 11,99 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: I guardiani del tempio


Lascia il tuo commento