Graziella di Alphonse de Lamartine

Alphonse de Lamartine scrisse “Graziella” nel 1852 ispirandosi al suo primo viaggio in Italia, compiuto alla tenera età di diciotto anni.

È scritto in prima persona e il protagonista è proprio il giovane scrittore de Lamartine che giunge in Toscana pieno di entusiasmo alla scoperta di nuovi orizzonti. Prosegue il suo viaggio fino a Roma dove incontra chi lo fa appassionare allo studio della storia della città e i suoi monumenti. Ancora assetato di conoscenze giunge a Napoli, dove incontra un suo vecchio amico di collegio che decide di proseguire il viaggio con lui. I due avventurieri decidono di pagare un pescatore per provare a vivere quello stile di vita.

Una tempesta in mare aperto distrugge la barca sulla quale viaggiano e ciò li costringe ad approdare a Procida dove i due amici incontrano la famiglia del pescatore e la sua dolce nipote, Graziella. Così si ritrovano a vivere tutti sotto il loro stesso tetto. Tra Graziella e Alphonse si instaura un rapporto di amicizia e complicità che però viene messo in discussione, nei loro cuori, quando il cugino della fanciulla (per il quale quest’ultima non prova sentimentalmente nulla) le fa una proposta di matrimonio che migliorerebbe le pessime condizioni economiche della famiglia del pescatore.

Questo romanzo si legge d’un fiato, partecipando alle avventure di viaggio di Alphonse de Lamartine, che descrive tutto in maniera scorrevole e visto quasi con l’innocenza degli occhi di un bambino e i suoi primi battiti incerti e puri.

Mi ha sorpresa questo libro. Non posso fare altro che consigliarlo invitando il lettore a farsi trasportare dallo scrittore per i luoghi che, in maniera molto chiara, descrive. Quasi come se mostrasse una cartolina di ogni cosa che osserva.