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Recensioni di libri

Generare, partorire, nascere di Nadia Maria Filippini

Viella, 2017 - Un volume che ripercorre la storia del parto e della nascita in Occidente dal mondo antico ai giorni nostri, i suoi momenti decisivi e i cambiamenti più significativi.

Gaetano Celauro
Gaetano Celauro Pubblicato il 22-04-2017

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Generare, partorire, nascere

Generare, partorire, nascere

  • Autore: Nadia Maria Filippini
  • Genere: Romanzi e saggi storici
  • Categoria: Saggistica
  • Anno di pubblicazione: 2017

Questo accurato saggio di Nadia Maria Filippini tratta della maternità da un punto di vista storico per esplicitare cosa ha significato “Generare, partorire, nascere” nella cultura occidentale: “una storia dall’antichità alla provetta”, come recita il sottotitolo di copertina.
Nadia Maria Filippini ha insegnato Storia delle donne presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia e ci descrive il lungo e complesso percorso da un punto di vista soggettivo.

In genere la maternità viene collocata nel novero della storia della medicina e dell’ostetricia e viene esaminata alla luce delle scoperte scientifiche e delle innovazioni tecniche. Le modalità in cui si colloca la maternità corporea sono invece il frutto di una serie complessa di fattori, culturali, religiosi e politici.
Gli storici hanno trattato il tema utilizzando i metodi e le chiavi interpretative della storia culturale, rifacendosi esplicitamente alla cosiddetta histoire des mentalités, la storia delle mentalità, un ambito di studi che ha sviluppato i suoi fondamenti teorici e le proprie pratiche di ricerca nel contesto della rivoluzione storiografica del Novecento avvenuta grazie alla Scuola delle Annales.

Sin dalle prime pagine si specifica come il tema del parto e della nascita, conduca da subito alla dicotomia tra corpo e mente, tra natura e cultura, ambivalenza che prosegue tutt’oggi; sono infatti concetti che nel tempo sono stati continuamente rielaborati ed il dibattito rimane sempre aperto.
Quando, considerando il Settecento, viene trattato il tema del parto artificiale, ci si riferisce al taglio “cesareo”, che costituì un elemento di rottura per quei tempi, divisivo sia nel campo medico che nella stessa società, anche per quel che riguardava la sua liceità.
I concetti di naturale e artificiale vengono costantemente rielaborati. Il corpo della donna dalle origini è concettualmente avvicinato alla terra fertile mentre l’uomo è associato al principio della generazione.
Il parto di Atena dalla testa di Zeus esemplifica come il mito e la religione abbiano considerato, sin dalle origini, le categorie della generazione e del parto, attribuendo ad un Dio maschile perfino la capacità di generare e di partorire. Le grandi rappresentazioni sono sempre riferite alla generazione ed al parto. Vi è una elaborazione culturale profonda che si ritrova nella filosofia e nei miti, che riguarda il corpo della donna come corpo fecondo, assieme ad un’altra direttrice che rielabora la codificazione dei generi intorno a questo tema.

Vi è un fil rouge in queste molteplici rappresentazioni, quella dell’uomo come principio della generazione, uomo come seminatore e donna come terra da seminare. Altro tema portante è quello dell’uomo che si confronta con il corpo femminile fecondato e che riflette sul significato della nascita, che avviene sempre dal corpo di una donna.
Il saggio di Nadia Maria Filippini affrontando quella che è la nostra cultura e la nostra storia, costituisce un validissimo strumento per comprendere l’attualità del fenomeno.

Generare, partorire, nascere. Una storia dall'antichità alla provetta

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Generare, partorire, nascere

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