Eroi in battaglia
- Autore: Simon Scarrow
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Narrativa Straniera
- Casa editrice: Newton Compton
- Anno di pubblicazione: 2019
Niente centurioni stavolta per Simon Scarrow, né aquile delle legioni di Roma o delle armate napoleoniche in marcia per l’Europa. L’autore britannico da 5 milioni di copie vendute in tutto il mondo ha scelto un’isola greca per il più recente romanzo pubblicato in Italia. E non è l’Ellade, ma la Grecia del 1900 lo scenario di “Eroi in battaglia”, in libreria da febbraio per Newton Compton (432 pagine, 12 euro il libro, 5.99 l’eBook).
Leucade, in greco Lefkada, è un’isola delle Ionie, tra Corfù e Cefalonia, è molto prossima alla terraferma, raggiungibile attraverso una strada sopraelevata. Nel 1938, solo dopo molti ripensamenti il capo di una spedizione archeologica tedesca nello Ionio orientale ha deciso di ubbidire all’ordine perentorio di abbandonare le ricerche e tornare in patria, trasmesso da Berlino a tutte le archeo-missioni nel Mediterraneo. Il prof. Muller l’avrebbe ignorato, affrontando le conseguenze della disobbedienza, ma deve pensare al futuro del figlio, l’unico affetto rimasto dopo la morte della moglie. Teme che scelte azzardate possano ricadere sul ragazzo, un sedicenne magro, dall’aspetto fragile, innamorato dell’archeologia quanto il padre.
La Germania nazista minaccia di scatenare una guerra e Muller ha già sofferto le tragedie della prima. È preoccupato per il futuro di milioni di ragazzi delle nuove generazioni. Spera che non debbano subire il destino affrontato dalla sua. Se lo augura per Peter e i due adolescenti che a Lefkada sono sempre accanto al figlio. Tre giovanissimi, di due nazionalità diverse, hanno stretto una bella amicizia. Eleni è una bella ragazzina, carnagione olivastra da dea greca, il papa è il capo della polizia locale. È invece figlio di un poeta Andreas, un diciottenne alto, moro, molto bello, forse fin troppo serio.
Questo l’antefatto. Dal settembre 1938 Scarrow sposta l’attenzione al 2013, ai nipoti di due protagonisti. A Londra, la giovane insegnante di storia Anna Thesskoudis è contattata via mail da un ricercatore tedesco, un coetaneo impegnato a studiare l’esito di una spedizione archeologica nelle isole Ionie. Dieter Muller chiede ad Anna di poter entrare in contatto con la nonna novantenne, una greca che vive in Inghilterra, dove ha seguito il marito, un ufficiale britannico, dopo la seconda guerra mondiale. La signora Eleni ha però sempre dato segno di non ricordare volentieri le vicende della sua gioventù in Grecia, tanto più quelle legate alla presenza militare tedesca dopo il 1941.
Anche il nonno di Dieter, ufficiale della Wermacht, era stato a Leucade nel 1943, interprete delle truppe di occupazione. E il suo ritorno sull’isola fa cambiare registro al romanzo. Mentre si consumano le sciagure collettive e gli eventi drammatici della seconda guerra mondiale in Europa, il racconto di un’amicizia e di affetti adolescenziali si trasforma in una storia di tradimenti.
Quando erano una quindicenne, un sedicenne e un diciassettenne, si sentivano uniti da sentimenti teneri. Ora che si incontrano di nuovo, sono una giovane donna e due giovani uomini meno che venticinquenni, divisi dall’uniforme indossata da Peter Muller.
Nell’isola è attiva la resistenza. Bande dei partigiani greci, gli andartes, lottano contro i tedeschi, pur essendo molto divise tra loro. Le iniquità possono annidarsi anche tra chi si batte per una causa giusta.
Peter è addetto anche al servizio informazioni e questo lo metterà contro gli amici di un tempo.
Andreas ha frequentato l’Accademia navale e allo scoppio della guerra con l’Italia, alla fine del 1940, è stato imbarcato sul Papanikolis, un raro sommergibile moderno della flotta greca, comandato da uno dei migliori capitani e con un equipaggio molto motivato. Il coraggio c’è, ma i mezzi difettano e quando agli italiani si affiancano i più agguerriti ed efficienti tedeschi, per la Grecia non c’è che la resa, nell’aprile 1941, la fame e la resistenza, passiva o armata.
Dopo settant’anni, l’odio e il disprezzo dell’anziana Eleni nei confronti dei tedeschi sono ancora fortissimi. Proibisce alla nipote di avere contatti con Dieter, commenta una foto che ritrae accanto a lei un giovanissimo Andreas, amico e poi molto di più. Con loro, dice con rancore, c’è uno che era amico, prima di tornare per ucciderli,:
diventando un nostro nemico. Come possono accadere queste cose? Cerco di non pensare che non è stato sempre così, che c’è stato un tempo precedente a quando quel male immenso è arrivato sulla nostra piccola isola.
Nel romanzo di Scarrow c’è patriottismo, c’è spirito giovanile. Ci sono il corso della storia e i suoi significati.
E c’è un grande amore per l’archeologia. Come non restare affascinati dal progetto del prof. Muller? Cerca sulle Ionie il tesoro di Odisseo, un re di tremila anni fa troppo importante secondo lui per vivere in un’isola tanto piccola come Itaca. La sua reggia e il prezioso bottino del saccheggio di Troia devono trovarsi sulle isole più grandi, Cefalonia ed anche Leucade, dov’era stata inviata la spedizione tedesca, sulle tracce del sogno accarezzato e in parte realizzato da un grande ricercatore delle antiche civiltà del Mediterraneo, Heinrich Schliemann. E pensare che lo scopritore del tesoro miceneo e delle rovine di Ilio era solo un archeologo autodidatta.
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