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Recensioni di libri

Concerto di morte. Il magistrato Macchi e i delitti di Marzio di Laura Veroni

Fratelli Frilli editori, 2018 - Dopo due libri sul magistrato Elena Macchi, la scrittrice Laura Veroni ne scrive un terzo con la stessa protagonista, sempre in bilico tra l’amore per il suo lavoro e una vita privata sempre in salita, dal momento che non riesce a trovare una stabilità sentimentale, qualcuno con cui mettere su famiglia.

Vincenzo Mazzaccaro
Vincenzo Mazzaccaro Pubblicato il 30-04-2023
Concerto di morte. Il magistrato Macchi e i delitti di Marzio

Concerto di morte. Il magistrato Macchi e i delitti di Marzio

  • Autore: Laura Veroni
  • Genere: Gialli, Noir, Thriller
  • Categoria: Narrativa Italiana
  • Anno di pubblicazione: 2018

Quando si parla dei Fratelli Frilli editori siamo nel regno della letteratura di genere, che fa sempre arrabbiare gli altri scrittori, perché i gialli e i noir continuano a vendere e ad essere accolti con entusiasmo da tantissimi lettori. Quindi non c’è casa editrice che non abbia una collana "gialla". E con le vendite, arrivano anche i soldi per romanzi di altro tipo. Quindi gli schizzinosi farebbero bene a finirla questa querelle stantia.
Nelle classifiche settimanali di Sololibri, spesso ai primi posti ci sono libri di genere.
È un fatto oggettivo che non può essere accantonato. Come la serialità, affezionarsi a un commissario, magistrato, o a un poliziotto semplice al punto che vuoi sapere altre sue avventure e ti piace vederlo invecchiare, perché invecchia anche il lettore.
E l’arrivo massiccio di scrittrici donne che hanno portato a storie brutali, a volte inutilmente splatter, rappresenta un nuovo modo di approcciare la letteratura di genere. Spesso molte di loro, hanno il culto per Camilleri o su un panorama internazionale sono molto vicine alle atmosfere di Simenon.
Laura Veroni ambienta i suoi delitti nella città in cui è nata, Varese, ma poi si sposta di poco nella Lombardia. E il lettore impara usi e costumi del posto in cui è accaduto qualcosa di criminoso.

In questo terzo romanzo Concerto di morte. Il magistrato Macchi e i delitti di Marzio (Fratelli Frilli, 2023) ritroviamo Elena Macchi alle prese con il cadavere dell’ex moglie del pianista Aldo Marini, di Varese, ma conosciuto in tutta Europa.

La donna viene trovata strangolata nel proprio garage. Il magistrato Macchi è sempre una donna elegante e al contempo pratica che si reca sul luogo del delitto, chiede di fare i rilievi di prassi e se ne torna a casa. Dove ad attenderla in macchina, perché non ha ancora le chiavi, una specie di fidanzato, Lorenzo, il cui unico difetto è quello di non sapere come tenere testa all’indipendenza mentale ed economica di Elena.
Che dal canto suo si vede costretta a trattarlo come un toy boy, non tanto per quanto riguarda l’età, anche se lei le avventure di una notte le cerca nelle palestre e nei bar, tra ragazzi che non rivedrà più. Ma perché con Lorenzo non è mai arrivata ad una vera confidenza. E poi lui è troppo buono, non le sa tenere testa.
Elena non è stata granché amata dai genitori, più presi a farsi la guerra tra loro, trascurando la figlia, che già da piccola si sentiva in obbligo di provvedere a sé stessa.

Arriva l’autopsia di Fabiola Rocchi, la ex moglie del pianista. A parte che sembra evidente che l’assassino l’abbia lavata in faccia, come un rituale, la causa della morte è proprio il soffocamento, chi l’ha strangolata non lo ha fatto con le proprie mani ma con una corda speciale. Nemmeno il tempo di capire qualcosa che a Marzio, una tranquilla cittadina vicino Varese, viene trovato il cadavere di Riccardo Poli. Ma stavolta il viso non è lavato. Anche lui strangolato. I piani alti della questura di Varese sono in fibrillazione, stanno facendo una brutta figura sia Elena Macchi che il vice commissario Pozzi. Si pensa a un serial killer, dal momento che sempre a Marzio viene trovato il cadavere di Luana, una trans molto richiesta, perché l’unico lavoro che ha trovato è quello della prostituzione.

Una presenza, quella di Luana, già presente nel romanzo, perché costei era già stata interrogata per il delitto Poli a casa sua, dove viveva col compagno Oliviero. La scrittrice mette bene in evidenza le domande che fa Elena Macchi e quelle del vice commissario Pozzi.

La donna non giudica Luana, il cui nome in realtà è Dario Piana, ma vuole sapere perché l’hanno vista fuggire dalla casa del Poli; mentre Pozzi dal canto suo sghignazza e si limita a chiedere: quanti anni ha suo marito? Ovvero il ragazzo di Luana, Oliviero.

La scrittrice Veroni sembra dirci che negli ambienti polizieschi, una persona dal diverso orientamento sessuale deve ancora vergognarsi e quando questa assurda sciarada sarà conclusa con l’identità del colpevole, Luana sarà morta per niente e nessuno la ricorderà in futuro. Il male del mondo è dappertutto, anche in persone insospettabili.
Per questo motivo alla chiusura del caso, Elena prende due decisioni: avvicinarsi di più ai suoi genitori, lasciare Lorenzo perché non è innamorata di lui, ma soprattutto sceglie di prendere su di sé il peso della scelta.
Se non ci saranno matrimoni nella sua vita, né figli è perché lo ha voluto lei, scegliendo di stare dalla parte della giustizia, sola.

Libro molto ben costruito, con un finale amarissimo, tanto che risulta difficile chiamarlo un “romanzo giallo”. È decisamente un noir, con troppe persone che sembrano perbene, ma in realtà hanno un cuore nerissimo.

Concerto di morte: Il magistrato Macchi e i delitti di Marzio

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© Riproduzione riservata SoloLibri.net

Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Concerto di morte. Il magistrato Macchi e i delitti di Marzio

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