Cento uomini contro due flotte. La storia completa dei mezzi d’assalto
- Autore: Virgilio Spigai
- Genere: Romanzi e saggi storici
- Categoria: Saggistica
- Casa editrice: Mursia
- Anno di pubblicazione: 2022
Mai così pochi hanno provocato tanto danno a così forti. I “pochi” sono i temerari, addestratissimi incursori subacquei della nostra Marina, che nel 1940-43 provocarono più affondamenti alla Home Fleet britannica di ogni altra arma o contingente italiano e tedesco in Mediterraneo. E avevano avviato questa tradizione di coraggio insidioso fin dalla guerra precedente, del 1915-18, contro l’Austria-Ungheria.
Lo illustra un ampio saggio dell’ammiraglio Virgilio Spigai, riedito qualche mese fa da Mursia, Cento uomini contro due flotte (ottobre 2022, con un inserto al centro di 18 fotografie b/n e numerose cartine nel testo, 454 pagine).
Primo in tutti i corsi dell’Accademia Navale di Livorno durante la guerra Spigai (La Spezia 1907-Roma 1976) è stato comandante di sommergibili e tra i difensori della piazzaforte di Lero. Dopo il conflitto ha assolto compiti di prestigio: direttore dell’Istituto di guerra marittima, consigliere militare del presidente della Repubblica Saragat e capo di Stato Maggiore della Marina Militare nel 1969-70.
Alla fine degli anni Cinquanta, ricevette dal primo Ammiraglio dell’epoca l’incarico di scrivere un libro sui mezzi d’assalto della Regia Marina, di cui tutti parlavano. Li andava celebrando anche il cinema. Serviva un “lavoro limpido, completo, obiettivo”, che Virgilio Spigai ha realizzato al meglio, nonostante la mole della documentazione da consultare.
In prima edizione nel 1959 e ripetutamente ristampato da allora, eccolo il lavoro dell’alto ufficiale, tecnico e storico della Marina, che dettaglia il percorso di tanti eroi (definirli tali è pienamente giustificato, senza retorica). È una storia che comincia con i violatori di porti della Grande Guerra.
Si esalta con i Mas di Rizzo a Premuda (10 giugno 1918). Registra il primo mezzo d’assalto, il battello a cingoli Grillo, che forzò la base navale nemica di Pola nel maggio 1918. Celebra il secondo, la "mignatta" di Paolucci e Rossetti, che affondarono la nave da battaglia Viribus Unitis il 1° novembre 1918. Tradizione ereditata anni dopo dai barchini di Teseo Tesei e dai siluri a lenta corsa, i maiali della Decima Flottiglia Mas di La Spezia, tre dei quali forzarono la difesissima base inglese di Alessandria d’Egitto nel dicembre 1941, mandando due corazzate britanniche sul fondo della rada e mettendole fuorigioco per mesi (danneggiarono anche la petroliera Sagona).
Senza esagerazione, un’opera monumentale quella di Spigai, che dovette affrontare non poche difficoltà. A un lavoro del genere, spiegava, si oppongono soprattutto tre complicazioni formidabili. Innanzitutto: non dimenticare niente e misurare tutto con lo stesso metro. Secondo: dal momento che i libri di storia sono noiosi, pensava di ovviare con il ricorso a frequenti rinvii alle fonti, senza “attaccare il bottone” e di concedere tregua al lettore “con qualche fattarello” ogni tanto.
Terzo gap da superare: evitare errori di carattere tecnico. Riconosceva che pur essendo ufficiale di Marina avrebbe dovuto procedere con la massima attenzione, specie nel valutare certi apparati e certi progetti speciali.
Allo scopo, ritenne di avvalersi della collaborazione dei principali operatori dei mezzi d’assalto e di dare spazio alle rispettive relazioni. Nel dare il consenso, il "capo" gli disse di pubblicare, “visto che ci sei”, tutte quelle ch’era possibile rintracciare. Così, osservava Spigai, di questo libro ha avuto una genesi “in parte simile ai Vangeli e riferisce solo fatti attinti alle vive fonti. Ecco perché i suoi autori sono molti, anche se chi si è occupato di scriverlo è uno solo”.
A suo avviso, nella quasi trentennale esperienza i mezzi d’assalto hanno offerto al mondo una prova tangibile del genio italiano. È stata resa possibile dalle qualità della nostra gente: l’inventiva; la capacità di agire in modo individuale; lo spirito di corpo e la versatilità degli operatori (ufficiali e sottufficiali); l’elevato senso di umanità (danni militari enormi provocati senza praticamente uccidere nessuno); l’equilibrio mentale (non erano kamikaze, si pianificava cercando sempre di assicurare agli incursori la possibilità di sopravvivere). Tutte caratteristiche spiccate, unite a un fattore fondamentale per le risorse italiane, quello economico: costavano relativamente poco.
Il ritorno in libreria, a quasi tre generazioni dalla prima edizione, è una doppia buona notizia, fanno notare i curatori Enrico Cernuschi e Andrea Tirondola.
L’autore ha la mano felice, scrive bene e si fa leggere, in virtù del proprio stile limpido e scorrevole, ancora oggi attualissimo. Ogni pagina rivela lo spirito aperto di uno scrittore nato da un entourage familiare di servitori dello Stato e vissuto nell’amore per la Marina e la marineria. Di rilievo, l’umorismo sempre latente e la precisione accurata, un’esattezza intelligente, ma non pedante.
Le gesta dei mezzi d’assalto italiani impressionarono subito il pubblico. Il fascino delle loro azioni continuò a confermarsi efficacissimo. Anche il nemico cercò di imitare i nostri mezzi insidiosi, ma senza esito. I chariot inglesi entrarono in azione, ma non riportarono alcun successo.
Mentre la Regia Marina aveva avviato la sperimentazione pionieristica già nel 1933-36, gli improvvisati operatori britannici vennero reclutati e addestrati in fretta e furia solo nel 1942. Disastrosa l’incursione inaugurale di copie mal riuscite dei “maiali” italiani di prima generazione: nel gennaio 1943, il sommergibile avvicinatore inglese P311 saltò contro una mina a La Maddalena. In seguito, tre equipaggi vennero catturati al largo di Palermo, un quarto era perito.
Le successive operazioni nel maggio e giugno 1943 avrebbero dovuto riconoscere le spiagge siciliane, ma tutti i chariot vennero abbandonati per varie avarie.
Cento uomini contro due flotte: La storia completa dei mezzi d’assalto
Amazon.it: 22,80 €
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Cento uomini contro due flotte. La storia completa dei mezzi d’assalto
Lascia il tuo commento