Carmilla
- Autore: Joseph Sheridan Le Fanu
- Genere: Classici
- Categoria: Narrativa Straniera
Le due facce del romanzo: inizialmente, Le Fanu ci lascia addentrare nel suo mondo narrativo, descrivendo ed introducendo la sua storia, non privandoci però di alcuni sogni, o visioni, di ciò che meglio approfondirà poi. Laura, figlia del barone von Reichenbach, vedrà la sua vita arricchirsi della presenza di una ragazza, Carmilla, che per fortuna o per caso (come ci lascia libera interpretazione Le Fanu, nelle sue dissertazioni sui comportamenti di questi esseri), si trova a voler ospitare nel castello. Plagiata dal carisma e dalla bellezza che questa misteriosa fanciulla emana, cercherà d’indagare sul suo passato e sul chi fosse realmente. La narrazione si fa via via più incalzante, giungendo all’azione, e dissipando pian piano, ma con ritmo crescente, la curiosità che s’insidia nella mente del lettore.
L’autore dimostra una conoscenza spiccata del folclorico vampiresco, incalzando nel suo racconto avvenimenti che giocano con il mito popolare e quello che verrà costruito più avanti con la fiction cinematografica. Una storia che può essere interpretata con un saffismo velato, celandosi dietro l’apparente amore che intercorre fra le due giovani. Ma "l’amore vuole i suoi sacrifici. Non c’è sacrificio senza sangue"; scriverà poi. Chi è l’oscuro personaggio con gli occhiali d’oro, le spalle incassate e l’andatura dinoccolata che si presenterà?
Lascio a voi la possibilità di scoprirlo, in questo bellissimo romanzo che Le Fanu, riconosciuto maestro delle "ghost story", snocciola davanti ai nostri occhi, con un perfetto tempismo verso l’introduzione dei dettagli utili, lasciandoci fino all’ultimo, con il fiato sospeso. Quale segreto nasconde, la bella fanciulla Carmilla, o Millarca, oppure ancora Mircalla? In questo sottile gioco di specchi, si giungerà magistralmente al completamento di questo intricato puzzle. Non mi rimane che augurarvi: buona lettura.
Carmilla
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Per i Tascabili Economici Newton (1993), “100 pagine 1000 lire”, ecco quello che è considerato tra i migliori racconti dell’orrore mai scritti. La protagonista è Carmilla che, più in là nel libro, è anche Millarca (ma detta, pure, Mircalla). Le Fanu inizia il suo racconto narrando l’inquietante visita notturna ad una bambina, Laura, figlia di un ex militare austriaco ed abitante in Stiria, da parte di una misteriosa signora. Anni dopo, la stessa Laura attende con ansia un’amica per trascorrere l’estate in sua compagnia ma, con grande dolore, apprende che la ragazza è deceduta. A darne notizia in una lettera, straziato, è il generale Spielsdorf, per il quale la ragazza era la nipote, che dice di averla perduta in circostanze misteriose ad opera di una donna. Queste premesse fanno presagire al lettore una sciagura imminente in un clima di oppressione sottile ma crescente che si delinea insinuante ad ogni pagina. Infatti, poco dopo, una scena insolita ed allarmante si offre allo sguardo della ragazza e di suo padre: l’arrivo rumoroso di una carrozza da cui scende una signora dall’aspetto autoritario e dalla quale viene estratta una ragazza che, ad una prima impressione, pare morta ma che, subito dopo, si accerta essere solo svenuta. La giovane, ferita, deve giocoforza essere ospitata presso la residenza dei due poiché la signora che l’accompagna e che dice di esserne la madre deve recarsi in altro luogo per questioni di vita o di morte. Così la fanciulla trova ospitalità presso Laura e suo padre riuscendo, fin da subito, ad affascinarli col suo aspetto delicato, con la sua graziosità e simpatia. Ma una sottile paura inizia ad insinuarsi nella situazione che si è venuta a creare e quando la ragazza, ripresasi, confessa a colei che la ospita di aver sognato, molti anni prima, il suo volto e di non averlo più dimenticato da allora, si percepisce l’inizio delle ambiguità che caratterizzano il personaggio. Qui sappiamo, per la prima volta ed improvvisamente, il nome della fanciulla, che è Carmilla; iniziamo a conoscerla per i suoi movimenti languidi, i lineamenti delicati, gli occhi scuri e luminosi, i capelli castani e folti ma non sappiamo null’altro di lei perchè molto riservata e perché non rivela, diplomaticamente, particolari della propria vita, né il suo cognome o la sua provenienza. Carmilla ispira alla sua ospite sentimenti in equilibrio tra simpatia fino a momenti di adorazione e repulsione o paura. Comportamenti e frasi della ragazza ospitata sono ammantati da un velo di ambiguità che caratterizza tutto il racconto come, d’altra parte, ambiguità c’è nella relazione tra le due amiche. Ad un certo punto, un antico ritratto di certa Millarca, che ha le sembianze di Carmilla, viene ritrovato contribuendo ad accrescere il mistero attorno a lei. Una strana figura nera che fa visita a Laura nella notte ed un improvviso deperimento della ragazza preludono ad una trasformazione degli eventi. L’arrivo del generale Spielsdorf citato inizialmente permette di dare una svolta tutt’altro che incruenta all’inquietante e pericolosa vicenda. Da uno dei Maestri del genere, una trama avvincente per l’affascinante donna-vampiro più nota ai lettori, che lascia traccia di sottile ed ambiguo orrore permeato da un sottofondo di elegante erotismo ad ogni pagina.
Splendido racconto dell’orrore.